Un Ascoli da dieci e lode. Ma per volare bisogna tenere i piedi ben saldi a terra

[xyz-ihs snippet=”Banner-monetizzato-post”][xyz-ihs snippet=”Banner-monetizzato-mobile-alto”]

Un Ascoli da dieci e lode.

Dieci, come i risultati utili consecutivi del Picchio. Dopo il ko contro il Brescia del 26 novembre, i bianconeri non hanno più perso. Tre vittorie e tre pari nel mese di dicembre. Pareggio nell’unica gara disputata a gennaio, altri due X e un successo in un febbraio iniziato molto bene. 33 punti in classifica, decimo posto alla pari con il Carpi. A +6 sulla zona playout. Bene così. Il pareggio col Trapani di sabato scorso aveva ricordato il 2-2 subìto al 96’ contro il Latina. Dopo la beffa con i laziali il Picchio ebbe l’occasione di reagire subito nel recupero del martedì successivo contro la Virtus Entella, e i bianconeri sfruttarono la chance piegando i liguri 2-1. Ieri stesso risultato (anche se con un punteggio diverso). ‘Vendicato’ il pari a tempo quasi scaduto col Trapani, Pro Vercelli sconfitta 3-1 con una prova convincente.

Come sabato, anche ieri partenza sprint dei ragazzi di Aglietti. 2-0 nel primo tempo, stavolta però i bianconeri non hanno staccato la spina al rientro in campo e hanno messo il sigillo al match a inizio ripresa. Una vittoria che pesa tantissimo. Perché i tifosi ricorderanno bene che lo scorso anno per la salvezza l’Ascoli fu costretta a conquistare un punto in più di tutte le squadre in lotta per la permanenza in B. Scontri diretti tutti a sfavore, il Picchio sarebbe stato in svantaggio contro qualsiasi avversario in caso di arrivo a pari merito. Vincere con la Pro significa mettere 8 punti di distacco con i piemontesi e con la zona retrocessione diretta, ma qualora ci si dovesse giocare la salvezza con i ragazzi di Longo l’Ascoli sarebbe avanti in virtù degli scontri diretti. Un vantaggio non da poco. Ma fare ora ragionamenti di questo tipo è forse prematuro.

Ieri prova di forza della squadra, nonostante la Pro Vercelli non abbia sfigurato e abbia tenuto il pallino del gioco per parte del match. Orsolini ha dimostrato ancora una volta di non avere la mente a Torino: doppietta che zittisce chi lo criticava, il talento di Rotella è e resta l’arma in più dei bianconeri. Ancora una volta super Favilli: quarto gol nelle ultime tre partite, se l’assenza di Cacia pesa meno del previsto è merito suo. Prestazioni da applausi anche quelle di capitan Giorgi e Andrea Mengoni, usciti tra la standing ovation del Del Duca e i cori ‘ad personam’ della tifoseria. Bene anche gli esordienti: positive le prove di Mogos e Bentivegna, per quest’ultimo biglietto da visita niente male con due assist d’autore.

Si sale a quota 33 in classifica. A +6 sui playout, e questa è la cosa più importante. Per qualcuno a -1 dai playoff, ma noi per il momento non sogniamo ancora. Lo si potrà fare eventualmente dopo la gara col Vicenza. Vincere in trasferta contro un’altra avversaria diretta alla salvezza sarebbe una prova di forza non indifferente. Ma per il momento è bene non fare voli pindarici. La classifica è ancora cortissima. Basta una sconfitta per tornare giù. Ricordare la stagione 2012/13, quando alla quarta giornata di ritorno (era il 9 febbraio) l’Ascoli cadde 4-3 a La Spezia dopo essere stato avanti 0-3. Si rimase a 32 punti in classifica, a +6 sui playout e con il sogno playoff a portata di mano. Ma da lì in poi fu un disastro, al termine della stagione retrocessione addirittura senza playout. Il passato insegna: godiamoci questa vittoria, ma testa già a sabato. Per volare bisogna tenere i piedi ben saldi a terra.

[xyz-ihs snippet=”Native”][xyz-ihs snippet=”Banner-Mobile-Medio”]

Print Friendly, PDF & Email

Articolo Precedente

Programma Sviluppo Rurale, finanziati 29 progetti per l'innovazione in agricoltura

Articolo Successivo

Pretare, recuperati oggetti preziosi in un'abitazione