Una proposta al Comune per recuperare il patrimonio disperso di Arquata

ARQUATA . “Dobbiamo rassegnarci a considerare definitivamente perduta tanta parte del patrimonio artistico di Arquata del Tronto, che c’era in tante case e in tanti edifici pubblici delle varie frazioni? I portali, gli stemmi, le pietre lavorate, il ferro battuto e i metalli lavorati che erano sotto i nostri occhi e che ora sono dispersi. Tutto perduto?”. Se lo chiedono alcune associazioni arquatane.

“Gli studi delle Università sono d’accordo nel considerarlo tutto materiale indispensabile per una ricostruzione di qualità. E poi si tratta comunque di cose che appartengono ai loro legittimi proprietari.Oggi c’è una grande incertezza. Al momento nessuno sa che cosa si è salvato e cosa no. Cosa è stato portato nei depositi e cosa no. Non sappiamo in che condizioni viene mantenuto questo materiale. E invece è importante darsi una strategia per salvare quello che rimane e per consentirne il recupero ai fini della ricostruzione”.

Per questo ArquataFutura, Pescara del Tronto 24.8.2016, l’Associazione Proprietari del Capoluogo e Ricostruire Tufo, cioè le Associazioni che hanno organizzato il Convegno del 15 settembre sul Patrimonio Artistico del paese, hanno fatto una proposta al sindaco Petrucci. Quella di incaricare un piccolo Gruppo tra i tecnici dell’Amministrazione, i docenti delle Università, gli esperti conoscitori del patrimonio locale, di verificare qual è la situazione e di formulare proposte utili per recuperare quel patrimonio.  Informandone poi le Associazioni Locali.

“Quello che non dobbiamo fare è rassegnarci alla dispersione. Bisogna sapere quale e quanto materiale è nei depositi delle macerie; se e come è ordinato; come viene conservato. Gli Esperti possono così fare proposte che siano utili a tutti. Una proposta concreta, ragionevole, utile per un obiettivo importantissimo: tutelare l’identità del territorio ed elevare la qualità della ricostruzione” dicono.

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