Volti sacri: esposizione monografica delle opere di Monica Alberti

Domenica 21 dicembre 2025, alle ore 11, presso il Palazzo Chiappini – Casa Comunale di Acquaviva Picena sarà allestista una mostra dal titolo “Volti sacri: esposizione monografica delle opere di Monica Alberti”, con la presenza del sindaco Sante Infriccioli, dell’assessore alla cultura Marianna Spaccasassi e l’assessore alle politiche sociali Piera Rossi.

La mostra organizzata dal Centro Ricerche Personaliste “Raïssa e Jacques Maritain”, associazione fondata e presieduta dalla professoressa Giancarla Perotti, si inserisce in un contesto culturale che unisce arte, pensiero e spiritualità. L’esposizione gode inoltre del patrocinio del Comune di Acquaviva Picena, a testimonianza dell’attenzione del territorio verso iniziative culturali capaci di valorizzare il dialogo tra fede e contemporaneità.

Un percorso intenso e raccolto, capace di parlare al cuore prima ancora che allo sguardo. È questo il filo conduttore dell’esposizione monografica dedicata a Monica Alberti, di origine romana ma residente a Monteprandone, pittrice che da circa un anno ha intrapreso un cammino artistico profondamente legato alla spiritualità, realizzando quadri dedicati ai santi e alle figure della tradizione cristiana.

Il punto di partenza di questo percorso ha un nome preciso: San Charbel Makhlouf, monaco libanese e grande taumaturgo. È proprio lui il primo santo che Monica Alberti ha dipinto, quasi come una soglia da attraversare, un inizio che ha segnato e orientato tutta la sua produzione successiva. San Charbel è anche il santo che l’artista ha ritratto più volte, tornando sul suo volto e sulla sua figura con devozione e attenzione sempre nuove e per questo motivo che l’esposizione vuole essere un omaggio al santo monaco.

Papa Leone XIV, ha pregato sulla tomba di San Charbel, presso il Monastero di San Maroun, ad Annaya, in Libano, durante la sua visita nel Paese il 1° dicembre 2025. Il Pontefice ha compiuto un gesto di grande valore storico: è infatti il primo Papa a recarsi personalmente sul luogo di riposo del santo maronita.

In un clima di profondo raccoglimento, Papa Leone XIV si è fermato in preghiera silenziosa davanti alla tomba, ha acceso una lampada votiva e ha affidato il Libano e il mondo intero alla protezione di San Charbel, invocando la pace e la conversione dei cuori.

Nel suo intervento, il Papa ha definito San Charbel un vero e proprio “fiume di misericordia”, sottolineando la forza spirituale della sua testimonianza e il suo messaggio universale di speranza.

Pensata come un vero e proprio itinerario interiore, la mostra raccoglie opere che non si limitano a rappresentare il sacro, ma cercano di renderlo presente, vivo, vicino. I volti emergono dalla tela con una forza silenziosa, frutto di una pittura essenziale ma intensa, in cui il colore diventa linguaggio dell’anima. In particolare, le raffigurazioni di San Charbel trasmettono un senso di pace profonda e di mistero, evocando la sua vita di preghiera, silenzio e totale affidamento a Dio.

Domenica 21 dicembre, l’artista sarà presente per raccontare in prima persona l’origine di questo percorso creativo: il dono della pittura, ricevuto in modo inatteso circa un anno fa e accolto come una vera chiamata. Non si tratta soltanto di una scoperta artistica, ma di un’esperienza che intreccia fede, vita quotidiana e necessità espressiva. Per Monica Alberti dipingere non è un gesto puramente tecnico, bensì un atto di affidamento, un dialogo continuo con il sacro.

Le opere nascono spesso da momenti di silenzio e preghiera. I santi, lontani da ogni retorica, sono raffigurati nella loro umanità luminosa: volti segnati ma sereni, sguardi che parlano di sofferenza e speranza, mani che sembrano accogliere e benedire. In questo senso, la pittura diventa testimonianza e missione. In particolare, Monica Alberti affida a San Charbel un desiderio molto preciso: che questo santo entri in tante famiglie, attraverso i suoi quadri, per portare aiuto, consolazione e grazia.

L’esposizione offre anche l’occasione per riflettere sul ruolo dell’arte sacra nel contemporaneo. In un tempo segnato dalla velocità e dalla distrazione, le tele di Monica Alberti invitano a rallentare, a sostare davanti all’immagine, a riscoprire il valore dello sguardo profondo. Non c’è ricerca di effetti spettacolari, ma una scelta consapevole di autenticità e sobrietà.

L’incontro del 21 dicembre sarà un momento particolarmente significativo: un racconto intimo e sincero in cui l’artista condividerà il suo cammino, le difficoltà iniziali, le sorprese e la gioia di sentirsi strumento di qualcosa di più grande. Un dialogo aperto con il pubblico, pensato non solo per gli appassionati d’arte, ma per chiunque desideri avvicinarsi a una testimonianza di bellezza che nasce dalla fede.

Questa esposizione non è soltanto una mostra, ma un invito: a lasciarsi interrogare, a riscoprire il linguaggio dell’arte sacra e a riconoscere come, ancora oggi, la pittura possa essere un dono capace di entrare nelle case e nei cuori.


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