A Trisungo tornano le prime famiglie. “Siamo stati abbandonati”

ARQUATA –  Nella frazione di Trisungo ad Arquata c’è un piccolo segnale di vita e di ritorno alla normalità dopo le devastanti e letali cicatrici lasciate dal terribile terremoto del 2016. Sono, infatti, tornate nelle loro case da poco sistemate e tornate a disposizione, 3 nuclei familiari.

Una di queste prime persone che sono tornate a Trisungo è Marisa Orsini. « La sensazione che ho subito avuto tornando qui vedendo tutte queste macerie non è stata sicuramente positiva. Qui siamo ancora molto isolati, senza nessuno. La vita, qui, non c’è» dice Marisa, « Noi siamo stati abbandonati da tutti, dalle amministrazioni e dai governi. E’ come se tutti noi non esistessimo. Non chiediamo niente di eccezionale» evidenzia Marisa Orsini, « Vogliamo la considerazione che merita un paese di montagna che è stato cancellato dal sisma. C’è bisogno che in molti possano vedere quello che c’è qui adesso. Siamo come morti» dice, con rammarico, Marisa. « Io non guido e sono invalida al 100%. Ho una cognata che vive a Borgo e qualche volta possiamo incontrarci, ma per me è molto difficile uscire a causa dei miei problemi di salute. I nostri contatti sono quasi sempre via telefono e ci vediamo di rado. Ho una figlia che vive ad Ascoli e qualche volta mi trovo a casa sua» dice Marisa, « A casa sua sto bene ma qui a Trisungo mi riesco a muovere decisamente meglio, senza dimenticare che sono anche molto legata al mio territorio». Il ritorno a casa, seppur ancora di poche persone, è uno dei segni di rinascita di Arquata, che fa seguito ad altre piccole novità, come l’accensione della webcam che irradia le immagini della Rocca e di quello che rimane del piccolo borgo montano. Anche alcuni cammini di montagna, situati nelle frazioni del paese, sono stati recentemente riaperti: un modo questo per poter veicolare nuovo turismo in queste zone sfortunate e farle tornare ad una certa normalità.

«Il ritorno a casa di queste persone ci fa ben sperare» sottolinea il sindaco di Arquata Aleandro Petrucci, « Ogni edificio che si potrà sistemare e che potrà tornare a disposizione, per noi sarà sempre una vittoria. A breve dovrebbero tornare nelle loro case anche altri nuclei familiari, sempre residenti a Trisungo». Ma non ci sono, purtroppo, solo buone notizie. « Il commissario alla ricostruzione Farabollini ci ha comunicato che è stato prorogato al 31 dicembre prossimo, il termine per la presentazione dei progetti relativi ai fabbricati che hanno avuto danni di tipo B» dice Petrucci, « Per noi è sicuramente un danno, perché molti rientreranno nelle loro case più tardi del previsto» spiega il primo cittadino, « Lunedì saremo a Roma, ospiti dell’Anci nazionale, insieme ai sindaci delle quattro regioni per elaborare un documento serio che riguardi soltanto l’Italia centrale» dice Petrucci, « Saremo lì con le nostre proposte, perché pensiamo che nel decreto sblocca cantieri, molti dei nostri suggerimenti non sono stati accolti».

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