Acqua del teramano, la magistratura indaga per presunto inquinamento

TERAMO – Sarà un pool composto da tre magistrati e coordinato dal procuratore capo di Teramo, Antonio Guerriero, ad indagare sul nuovo presunto episodio di inquinamento che ieri, martedì 9 maggio, aveva portato, in via precauzionale, a sospendere l’utilizzo per fini potabili dell’acqua proveniente dalle captazioni del Gran Sasso e destinata a rifornire le utenze di 32 Comuni della Provincia di  Teramo.

Il pool, composto dai pm Stefani Giovagnoni, Greta Aloisi e Davide Rosati, indagherà su due episodi, sia quello dell’8 maggio sia quello dello scorso agosto, riuniti in un unico fascicolo.

Ieri la decisione di sospendere l’utilizzo dell’acqua ai fini potabili era stata assunta dopo che i primi rilievi dell’Arta avevano stabilito la non conformità di odore e sapore dei campioni prelevati l’8 maggio.

Rilievi che avevano messo in moto gli ulteriori accertamenti, da parte dell’Arta dell’Aquila. Gli esiti degli accertamenti sui campioni prelevati l’8 maggio dovrebbero arrivare nel corso della giornata, così come quelli dei campioni inviati dalla Asl di Teramo all’Università di Padova.

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