Agricoltura, è allarme nelle Marche: -15,3% di addetti

ANCONA – Sara’ colpa del terremoto o dell’alternarsi di alluvioni, grandinate e siccita’ con fenomeni meteorologici sempre piu’ estremi. Ma il risultato e’ inequivocabile. Per l’agricoltura marchigiana e’ emergenza occupazione.

Tra aprile 2016 e aprile 2017, i lavoratori nelle aziende agricole marchigiane sono scesi da 16.858 a 14.285 con la perdita di 2.573 addetti, pari al 15,3% della forza lavoro. A perdere il lavoro sono stati esclusivamente gli uomini (- 3.019 pari al 23,8%) mentre l’occupazione femminile e’ aumentata di 446 unita’ (+10,7). Nello stesso periodo in Italia gli occupati in agricoltura sono aumentati dell’1,3%, passando da 816.798 a 827.665. Nel giro di dodici mesi l’agricoltura marchigiana ha perso anche 774 imprese attive, il 2,7% del totale. Tra giugno 2016 e giugno 2017 le imprese in attivita’ sono scese da 28.167 a 27.393.

Ad affermarlo un’indagine del Centro Studi Cna delle Marche sulla base di dati Istat e Infocamere. A soffrire, lo scorso anno e’ stato anche l’export di prodotti agricoli mentre sono aumentate le esportazioni di prodotti della trasformazione alimentare. Ed e’ proprio questa, secondo Francesca Petrini, presidente regionale dell’Unione Agroalimentare Cna e portavoce nazionale Cna per le imprese agricole, la strada da seguire per sostenere il settore agricolo marchigiano. In particolare, dopo una crescita impetuosa tra il 2009 e il 2015 (da 21,3 a 119,2 milioni di euro) le esportazioni delle imprese agricole negli ultimi dodici mesi sono passate da 119,2 a 94,6 milioni di euro con la perdita di 24,6 milioni di euro, pari al 20,6%. L’export di prodotti della trasformazione alimentare e’ invece salito da 170,7 a 186,8 milioni di euro (+16,1 milioni pari al 9,4%). “Si tratta di una situazione molto preoccupante – commenta Petrini – che richiede interventi tempestivi per rilanciare il settore. Abbiamo gia’ chiesto un incontro con l’assessore regionale all’Agricoltura Anna Casini per valutare quali provvedimenti prendere per valorizzare le produzioni agroalimentari marchigiane e per favorire le sinergie tra imprese agricole e di trasformazione alimentare. Riteniamo che servano anche percorsi formativi e incentivi per i giovani agricoltori e assistenza per promuovere e commercializzare in Italia e all’estero le nostre eccellenze”.

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