“Anatra zoppa”, a Lecce e Avezzano il Tar sconfessa premio maggioranza. In Riviera Pd e Tablino annunciano ricorsi

Consiglio comunale

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il Tar delle Marche e il Consiglio di Stato avevano riconosciuto il premio di maggioranza, sconfessando “l’anatra zoppa”. In virtù della doppia sentenza il sindaco Pasqualino Piunti sta continuando a  governare grazie al premio di maggioranza. Ma negli ultimi giorni i Tribunali amministrativi della Puglia e dell’Abruzzo hanno annullato il premio di maggioranza, mettendo in minoranza i sindaci di Lecce e Avezzano. I sindaci hanno tuttavia annunciato di ricorrere al Consiglio di Stato, che potrebbe ribaltare i pronunciamenti.

Le sentenze dei giudici della Puglia e dell’Abruzzo hanno fatto schizzare alle stelle il morale della minoranza sambenedettese. Tablino Campanelli, galvanizzato dai verdetti, fa sapere di stare pensando al ricorso alla Corte costituzionale europea.

Il Pd affila le armi, sebbene rimarrebbe escluso da un eventuale  ricorso Paolo Perazzoli (passato con Articolo Uno), in quanto si è dimesso da consigliere comunale. Il capogruppo del Pd in Consiglio, Antimo di Francesco scatena l’offensiva.

“Le sentenze del Tar della Puglia e dell’Abruzzo – tuona Di Francesco – confermano il principio della rappresentanza rispetto alla governabilità. A San Benedetto governa un sindaco, ed una amministrazione, con il 29%. Noi come liste abbiamo ottenuto quasi il 51% ovvero la maggioranza. Questi sono dati oggettivi e di rilevanza politica. Ovviamente valuteremo insieme agli altri tutte le opzioni. Piunti amministra con il 29%: è minoranza in città. Il  dato politico è questo”.

Il termine “anatra zoppa” si usa per indicare i casi in cui un sindaco, eletto al ballottaggio, si trova a convivere con un Consiglio comunale la cui maggioranza è rappresentata dalle liste che avevano sostenuto un diverso candidato a sindaco.

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