Arrestati gli altri due responsabili della sparatoria di San Benedetto

La Squadra Mobile della Questura di Fermo insieme alla Squadra Mobile di Ascoli  ha dato esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse del GIP di Fermo, su richiesta della Procura fermana per tentato omicidio e lesioni personali aggravate nei confronti di due persone.

Il 31 gennaio un cittadino straniero ricevette numerosi colpi di Katana, uno dei quali recise l’arteria femorale. Uno dei tre autori della spedizione fu subito fermato dopo il rocambolesco inseguimento a Grottammare e di San Benedetto.

Nella stessa circostanza gli altri due autori dell’aggressione erano riusciti a fuggire scavalcando la massicciata ferroviaria rendendosi irreperibili; tra i fuggitivi, uno era proprio il soggetto che aveva inferto il colpo che poteva causare la morte della vittima.

Le ricerche della Polizia di Stato guardarono all’estero, interessando tutte le Zone della Polizia di frontiera, marittima, terrestre e aeroportuale, trasmettendo le fotografie dei due fuggitivi per la loro cattura nel caso avessero tentato di varcare i confini nazionali. Si analizzarono le immagini degli impianti di videosorveglianza cittadina dei luoghi dove è avvenuto il gravissimo fatto di sangue.

Sottoposte a verifica tutte le segnalazioni di cittadini che riferivano di aver visto i due latitanti passare presso una stazione ferroviaria, in un esercizio pubblico, per una strada, ma senza risultati positivi.

La perfetta sinergia operativa con la Squadra Mobile di Ascoli Piceno, i controlli costanti e le mirate tecniche investigative, hanno consentito di focalizzare dapprima il comune di Grottammare, ove si erano nascosti e successivamente anche l’abitazione ubicata a nord della città, il palazzo dove avevano trovato rifugio nella vana attesa che la Polizia di Stato si arrendesse e potessero allontanarsi dal territorio marchigiano tentando di espatriare, anche in considerazione dello stato di clandestinità dei due soggetti.

Questa mattina è scattato il blitz degli operatori delle due Squadre Mobili che si sono recati sul luogo individuato e, dopo essersi introdotti nell’abitazione, riuscivano a rintracciare i latitanti che in un primo momento tentavano di darsi alla fuga rifugiandosi sul tetto.

A.S. e A.M rispettivamente di 44 e 30 anni, fratelli di nazionalità tunisina e clandestini sul territorio nazionale. Entrambi deferiti all’A.G. per favoreggiamento personale e tradotti al carcere di Fermo.

 

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