Artigianato: Marche, da gennaio 2019 chiuse 2.343 imprese

Nelle Marche, tra gennaio 2019 e giugno 2022, sono scomparse 2.343 imprese pari al 5,3% del totale. Tra gennaio e luglio 2022 le imprese attive delle Marche sono diminuite di 871 unità, di cui 301 nel manifatturiero (soprattutto calzaturiero e sistema moda), 272 nei servizi e 270 nelle costruzioni.

Se prima della pandemia le imprese artigiane attive nelle Marche erano 44.183, alla fine del primo semestre di quest’anno erano diventate 41.840. Lo fa sapere Cna Marche. sulla base delle elaborazioni del Centro Studi Cna su dati Ebam.
Nel primo semestre del 2022, un’impresa artigiana su quattro ha aumentato la produzione mentre ha fatto investimenti il 20,8% delle imprese, di cui il 62,2% ha investito in macchinari e impianti e il 43,7% in attrezzature. Ad investire in ICT e tecnologie digitali, è stato il 30,3% delle imprese, mentre il 13,4% ha investito anche in immobili e l’11,8% in automezzi.
“Se le imprese artigiane diminuiscono di numero, quelle che rimangono, aumentano produzione e investimenti, a dimostrazione – afferma il segretario Cna Marche Otello Gregorini – della loro vitalità e della loro volontà di non arrendersi alle difficoltà, ma è chiaro che servono scelte di politica industriale da parte della Regione e del Governo che arriverà, capaci di mettere al centro gli artigiani e le piccole imprese, a partire dall’accesso al credito, anche attraverso la valorizzazione dei Confidi. Infine occorre cogliere le opportunità offerte dal Pnrr per sviluppare ed adeguare le infrastrutture regionali, colmando il divario territoriale e favorendo trasporti e turismo”.

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