Avviso creazione d’impresa per il Piceno e Val Vibrata, riaperta nuova finestra di adesione

Si riapre lo sportello per presentare nuove domande di adesione all’Avviso per il sostegno alla creazione di nuove imprese nell’area di crisi complessa Piceno Valle del Tronto Val Vibrata.

“Da domani con scadenza al prossimo 30 giugno – informano gli assessori alle Aree di crisi industriale, Guido Castelli, e al Lavoro, Stefano Aguzzi – sarà quindi possibile aderire al bando che ha l’obiettivo di incentivare la cultura dell’imprenditorialità nel segno della migliore tradizione del made in Italy”.

“L’Avviso – spiegano Castelli e Aguzzi – uscito lo scorso giugno 2021, esattamente un anno fa, aveva registrato un notevole afflusso di domande, di gran lunga superiore alle risorse stanziate. Per questo motivo la Giunta regionale, raccogliendo le istanze territoriali, ha reperito ulteriori risorse, per un importo pari a 1 milione e 300 mila euro: di queste 300.000 euro sono destinate al finanziamento delle domande rimaste insoddisfatte sull’unica finestra aperta nel 2021, mentre 1 milione di euro sarà destinato alla apertura della nuova finestra dell’Avviso”.

In tal modo “sarà possibile rispondere, nel territorio interessato, alle esigenze di autoimprenditorialità, di creazione di nuove realtà aziendali e di nuova occupazione che nell’area risultano ancora presenti. Mettiamo così a disposizione nuove opportunità finanziarie per consolidare il percorso di crescita e di rilancio auspicato dal territorio” concludono gli assessori regionali.

Sono finanziate esclusivamente le nuove imprese o nuovi studi professionali (singoli associati e/o liberi professionisti) che, al momento della liquidazione del contributo, hanno sede legale o operativa nell’area di Crisi complessa Valle del Tronto-Val Vibrata-Piceno.

I contributi a fondo perduto che potranno essere concessi vanno da 15.000 a 35.000 euro.

La procedura prelude alla riattivazione, nelle prossime settimane e sull’intero territorio regionale, di questa misura di politica attiva grazie all’utilizzo dei residui della programmazione europea in chiusura e, successivamente, con le risorse del ciclo di programmazione 2021/2027.

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