Bagno di folla per Di Maio ad Ascoli: “Siete fantastici, raccontate ai vostri amici perchè siete qui”

ASCOLI PICENO – Un fiume di persone ha accolto il candidato premier del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, nella sala dell’Auditorium Monteveccchi di Ascoli. Più di 500 semplici cittadini hanno partecipato all’incontro pubblico sul tema del lavoro a cui erano presenti anche i parlamentari pentastellati uscenti Donatella Agostinelli, Andrea Cecconi e Patrizia Terzoni.

“Oggi sono stato alla Nero Giardini da Bracalente – ha esordito Di Maio – dove abbiamo parlato con gli imprenditori del posto sul come rilanciare l’impresa. Tutto questo mentre Berlusconi affermava che gli imprenditori odiano il Movimento 5 Stelle. Noi gli rispondiamo che la politica non deve parlare di loro: i risultati delle nostre industrie li dobbiamo ad imprenditori eroici e a dipendenti che sono la vera ricchezza delle aziende; non certamente alla politica di questi anni. Con una tassazione del genere ed una burocrazia opprimente, chi rimane in Italia lo fa per scelta di campo. Altri invece hanno preso soldi pubblici e se ne sono andati. Se saremo al governo faremo una legge in tal senso, che tuteli anche il diritto dei lavoratori. Non si possono lasciare in mezzo alla strada famiglie da un giorno all’altro”.

Poi il candidato premier del Movimento 5 Stelle su burocrazia e leggi da eliminare: “Abbiamo bisogno di non aggiungere, ma di sottrarre leggi ed obblighi che hanno prodotto una ragnatela in cui gli onesti restano imbrigliati e i disonesti si muovono a una rapidità impressionante. Abbiamo lanciato un portale dove tutti possono proporre una loro legge da abolire (leggidaabolire.it). Ci sono 187mila atti aventi valore di legge e a questi ogni due giorni se ne aggiunge una nuova. Con questo ritmo blocchiamo il Paese. Prendiamo l’impegno con le imprese – continua Di Maio – per l’abolizione di spesometro, split payment, redditometro e della legge che prevede gli studi di settore. I controlli vanno fatti dallo Stato e non è il cittadino a dimostrare che è in regola”. Sul lavoro e sulle nascite il vice presidente della Camera sostiene: “I dati che escono da questi studi sono bugiardi. Dal computo va sottratto chi diventa inattivo o va all’estero. Se un giovane lavora per un’ora, per quei dati lavora tutta la settimana: è una cosa assurda. Siamo in negatività per le nascite, ma è normale in un Italia che non incentiva a fare figli. Quello che è un atto d’amore si trasforma in impossibilità a causa di un precariato costante e ad un mancato welfare familistico”.

Domani sarà una giornata importante a Pescara per il movimento, che presenterà i 20 punti per l’Italia con tutte le coperture economiche: “Sono proposte frutto del lavoro parlamentare – dice Di Maio – e delle consultazioni online. Vogliamo recuperare 50 miliardi da sprechi, risorse inutilizzate, sprecate o non usate. Abbiamo pagato tre di commissari alla spending review, ma non è valso a nulla: è il solito gioco politico”. Poi il candidato premier porta come esempio il taglio agli sprechi attuato a Roma: “In tv non ve lo diranno mai, ma nella capitale le partecipate sono scese da 9 a 6, sono state avviate la riduzione delle spese e sono stati accorpati i cda. Noi facciamo questo e siamo incompetenti – attacca -, loro invece sono i competenti. State certi che da me il signor De Benedetti non riceverà mai una chiamata per avere una soffiata da un decreto”. Inutile nascondere che il movimento fondato da Grillo sia tra i principali bersagli da colpire a poche settimane dal voto: “Questo è un periodo particolare, sono tutti contro di noi. La competenza nel nostro gruppo l’abbiamo dimostrata in questi anni. Loro – si rivolge ai deputati presenti al dibattito – hanno portato avanti battaglie con coerenza e determinazione. Rispetto agli altri partiti noi abbiamo la sensibilità di chiederci che fine faranno gli esodati o i ragazzi che non entrano nel mondo del lavoro. Noi mettiamo cuore nell’amministrare la cosa pubblica, altrimenti basterebbe un semplice algoritmo. Noi con i nostri stipendi tagliati abbiamo raccolto 21 milioni di euro. Con questi fondi abbiamo finanziato 7mila imprese e 15mila posti di lavoro. Siamo credibili nel dire che faremo quello che diciamo. Il problema non è il programma ma chi lo propone: come facciamo a fidarci di chi ha guidato l’Italia negli ultimi venti anni?”

Sull’assenza del vincolo di mandato: “Giusto per come inteso dai nostri padri costituenti – afferma Di Maio -, ma ad oggi, in un quadro politico che vede i cambi di casacca ogni tre giorni, non è sostenibile per rispetto dei cittadini. Noi pensiamo che chi cambi partito non debba restare in parlamento”. Questione immigrazione: “Un governo serio avrebbe intrapreso azioni, nel controllo degli ingressi, per contrastare questo business da 5 miliardi di euro che parte dai vostri soldi ed arricchisce politica e coperative”. Allenze? Di Maio ha le idee chiare: “No a scambi di poltrona o giochi poteri. Voi conoscerete i nomi dei ministri prima del 4 marzo: saranno persone a patrimonio del Paese. Nel caso fossimo il primo partito chiederemo la fiducia sul nostro programma agli altri”. Infine il saluto e l’appello a tutti i presenti in aula: “Ci danno intorno al 30%, e ciò significa che triplicheremo i parlamentari. Per sventura dei vecchi partiti, che credono di vincere nei collegi uninominali, annuncio che ci saranno sorprese domani: sono infatti pronti nomi di imprenditori, ricercatori e professionisti che hanno deciso di dare una mano alla squadra del Movimento 5 Stelle mettendoci la faccia. Mancano 40 giorni, dateci una mano ed andate a raccontare il motivo che vi ha spinto a passare un sabato sera con il Movimento 5 Stelle. Siete stati fantastici, grazie Ascoli”.

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