Bambini e terremoto, un kit per gestire la paura “lunga”

ASCOLI PICENO – Ci sono bambini che hanno paura di essere rapiti dagli alieni, cioè di essere portati via dai genitori. Altri che si rifiutano di dormire da soli e vogliono infilarsi nel lettone dei grandi. La paura del terremoto è una paura ”lunga”, che non si esaurisce quando la terra non trema più, nè quando al posto di una casa crollata hai un nuovo alloggio, o una nuova scuola antisismica.

Dopo un anno di attività a fianco dei bambini delle Marche colpiti dal sisma del 2016, il Cesvi Fondazione Onlus ha messo a punto un manuale che fornisce a genitori e insegnanti strumenti utili a riconosce e gestire il trauma psicologico dei più piccoli. La pubblicazione nasce dall’esperienza del progetto ”Una scuola resiliente”, promosso dal Cesvi insieme all’Ufficio scolastico territoriale di Ascoli Piceno e Fermo, con la collaborazione degli psicologi dell’emergenza del Sipem Sos Marche. Attraverso incontri in aula in 12 scuole dei centri più colpiti fra le province di Ascoli, Fermo e Macerata, gli esperti hanno identificato il disagio derivato dal trauma e svolto attività psicoeducative per aiutare i bambini a esprimere il loro stato d’animo, elaborarlo e superare lo choc del terremoto.

In tutto sono stati coinvolti 3.259 studenti di 176 classi (di scuola primaria e secondaria di primo grado), 483 insegnanti e 241 genitori, questi ultimi fondamentali per intercettare le prime avvisaglie del trauma nei propri figli. “Negli incontri in aula – spiega Daniela Bernacchi, General Manager del Cesvi – gli psicologi hanno stimolato bambini e ragazzi a esprimere le loro emozioni rispetto al terremoto, mostrando immagini di palazzi lesionati e macerie. I bambini sono stati spinti a descrivere il loro stato d’animo nei disegni, e gli insegnanti hanno visto un desiderio crescente da parte dei minori di condividere il proprio vissuto, e una capacità sempre maggiore di mettere in parole le proprie emozioni e controllarle, grazie ad una maggiore consapevolezza delle proprie risorse. Il recupero psico-emotivo dopo eventi come un sisma – ricorda Bernacchi – richiede tempi tanto più lunghi quanto più fragili sono i soggetti coinvolti. Nel caso dei bambini il processo è lento e progressivo”. Il vademecum che è nato da questa esperienza può essere utile anche in altri contesti post emergenza. Contiene schede pratiche ed esercizi che si possono fare a scuola e a casa, azioni di supporto che aiutano il bambino a sviluppare risorse che possiede già. Per far fronte anche a lutti, abusi e fenomeni di bullismo.

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