SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nel prossimo consiglio comunale va al voto il bilancio consolidato. Si tratta del documento che testimonia lo stato di salute delle società partecipate inserite nel perimetro di consolidamento comunale.

Se il previsionale rende conto degli investimenti e delle possibili voci di spesa ed entrata future, questo capitolo riguarda invece lo stato di salute delle società partecipate, così come si presentano al 31 dicembre 2019. Dalla gran moltitudine di carte, emerge la definizione di un gruppo che include 7 dei 15 enti con cui il comune intesse rapporti e all’interno dei quali Viale De Gasperi detiene un pacchetto di quote.

Tra questi, troviamo l’Istituto ‘Antonio Vivaldi’, che presenta un patrimonio netto pari a 55.641,14 euro a fronte di una partecipazione totale (100% delle quote), Ata Rifiuti, con patrimonio di 240.508,45 euro e partecipazione del 17,05%, Azienda Multiservizi spa, con patrimonio di 4.590.450 euro e partecipazione del 100%. A seguire, il Centro Agro Alimentare Piceno spa, il cui attuale valore patrimoniale si attesta a 6.667.051 euro, e del quale il comune detiene il 43,17%, il CiiP spa (138.048.070 a fronte del 14,24%), Start spa (15.304.322 euro, 28,49% delle quote) ed infine Start Plus, con patrimonio pari a 150.595, e del quale San Benedetto possiede il 24,18% delle quote. Insomma, a livello patrimoniale, il comune di San Benedetto possiede oltre 31 milioni di risorse sparse fra le società del gruppo così individuato.

La PicenAmbiente, come nello scorso bilancio consolidato, non fa parte del perimetro. A detta degli uffici, questo mancato inserimento si spiegherebbe con motivazioni squisitamente tecniche. Infine, per definire la natura della società partecipata, così come specificato nell’ultimo atto di razionalizzazione, bisognerebbe rivolgersi al Consiglio di Stato tirando in ballo le sentenze del Tar che hanno rigettato l’ipotesi di controllo pubblico con la sola maggioranza delle quote.