Boom di nascite al Madonna di Soccorso nei primi sei mesi del 2017

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «La sanità cresce quando ad ogni territorio viene data la possibilità di esprimere al meglio la propria vocazione e quando il pubblico investe in questo senso permettendo agli operatori sanitari di sviluppare tutte le loro capacità». Così il consigliere regionale, Fabio Urbinati commenta l’aumento delle nascite al reparto materno-infantile del Madonna del Soccorso di San Benedetto del Tronto.

Nei primi sei mesi del 2017 l’ospedale ha registrato 390 parti, oltre 70 in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Numeri che fanno pensare ad un possibile incremento del 20% nell’intero anno rispetto al 2016, tornando su livelli mai più raggiunti dal 2011 ad oggi. Un fenomeno in controtendenza con il resto delle Marche e dell’Italia. Ad incidere sull’aumento del numero dei nuovi nati, il rinnovamento del reparto di ginecologia, grazie ad un investimento di 2 milioni che ha permesso la realizzazione di tre sale parto all’avanguardia regionale, compresa quella per il parto in acqua, ed anche anche la possibilità di parti prematuri all’interno della struttura, permettendo così la redistribuzione del numero delle nascite sui presidi ospedalieri dell’intero territorio regionale, in primis alleggerendo il Salesi di Ancona.

«Ciò che sta avvenendo al reparto materno-infantile del Madonna del Soccorso di San Benedettoriprende Urbinatiè anche il frutto di una scelta precisa e di investimenti per una struttura necessaria, strategica e dalle grandi potenzialità. Infatti, in poco più di un anno i risultati sono arrivati, oltre ogni previsione. Questo dimostra come la Regione Marche non abbia mai avuto intenzione di chiudere il punto nascita. Il ringraziamento va anche a tutto il personale dell’area vasta, guidato da Andrea Chiari. Non nascondo dunque – aggiunge ancora Urbinatiuna grande soddisfazione, soprattutto verso coloro che nei primi mesi del mio mandato legislativo in Regione, davano per certa la dismissione del reparto a San Benedetto. I problemi restano ancora tanti, il percorso di riforma della sanità picena è però partito, occorre l’impegno e la serietà di tutti noi. I problemi non si risolvono se non li affrontiamo a viso aperto, senza paura di cambiare».

Print Friendly, PDF & Email

Articolo Precedente

"San Benedetto perde otorinolaringoiatria: va ad Ascoli"

Articolo Successivo

Il socialista Marco Curzi nel centrodestra. "Chi l'ha detto?"