SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “C’è chi continua ad essere convinto che sono diventato organico alla maggioranza, ma io non l’ho mai detto e neppure l’ho fatto”. Così Marco Curzi (Psi) sulle voci insistenti in merito alla vicinanza al sindaco Pasqualino Piunti (centrodestra).

Perché c’è questa convinzione? Intanto, gli indizi sulla prossimità di Curzi al centrodestra vengono avvalorati dal segretario comunale Umberto Pasquali. “In fondo, in alcune amministrazioni siamo alleati con il centrodestra”, taglia corto il segretario di San Benedetto.

Le mosse di Curzi nell’anno 2017 hanno dato forza al pensiero “maggioranza oriented”.

Lui ha polemizzato con Paolo Perazzoli e Francesco Neroni di Rinnovamento e Progresso (centrosinistra), ma con Piunti no.

A gennaio, quando Bruno Gabrielli era ancora organico al centrodestra si rifiutò di firmare il comunicato stampa della minoranza contro il presidente del Consiglio.

Bacchettò il consigliere del Pd Tonino Capriotti perché aveva rimbrottato il sindaco sulla spending review.

E poi… La maggioranza lo vuole presidente della commissione ambiente e lavori pubblici. E venerdì 7 luglio voterà Curzi.

La giustificazione di Pasquali: “Avevamo una presidenza di commissione con Grazia Mandrelli. Ma lei ha abbandonato il Psi per cui non abbiamo presidenze. La commissione ambiente ci spetta per una questione di equilibri”.

Finito? Un ultimo pensiero:  quando ci capita di parlare di Curzi con esponenti della giunta Piunti, viene data per scontata la prossimità del consigliere del Psi alla maggioranza. Ci viene spesso ripetuto che nell’estromissione di Bruno Gabrielli dalla presidenza del Consiglio è stata data come cosa fatta, ma poco significativa, il passaggio all’opposizione di Gabrielli e del capogruppo di FI Valerio Pignotti. Perché? Perché dei due voti mancanti di Gabrielli e Pignotti uno sarebbe stato recuperato nel centrosinistra.

Questo articolo non ha la pretesa di avvalorare il pensiero sulla prossimità di Curzi alla maggioranza. Sarà proprio Curzi, con i suoi comportamenti, a dare certezza sulla sua appartenenza al centrodestra o al centrosinistra.