Castelli ricorda la figura di Raniero Paci: “Ascolano che merita una forma speciale di rispetto”

ASCOLI PICENO –  Il Sindaco di Ascoli  Guido Castelli ha voluto ricordare la figura di Raniero Paci, uno dei fondatori della Quintana di Ascoli, scomparso mercoledì scorso.

“Raniero Paci, mancato da poco all’affetto dei suoi cari, è uno di quegli ascolani che merita una speciale forma di rispetto. Il rispetto dovuto a chi, nel corso della propria esistenza, ha sempre cercato di trasferire all’esterno del perimetro delle mura cittadine il prestigio, i talenti e la bellezza della nostra città.

Dopo aver iniziato la sua avventura professionale come corrispondente Rai per Ascoli, Raniero Paci ha espresso tutta la propria lungimiranza creativa in qualità di direttore dell’azienda di soggiorno. In tempi in cui il concetto stesso di accoglienza muoveva i primi passi in Italia, prendevano forma nella nostra Città le prime esperienze di servizio turistico.  Le  guide turistiche sono nate proprio grazie a Raniero Paci che successivamente, in collaborazione con il prof. Costantini, promosse la straordinaria esperienza pedagogica delle mini guide della D’Azeglio.

L’elenco delle attività di divulgazione intelligente dell’immagine della Città che sono ascrivibili alla capacità visionaria di Raniero Paci è pressoché inesauribile:  il Carnevale, con i primi riconoscimenti a gruppi e maschere, il trenino dell’arte, in collaborazione con Isopi e Mozzoni per creare un ponte tra Ascoli e San Benedetto, e poi evidentemente la Quintana. Insieme al fratello Carlo e a Don Antonio Rodilossi, Raniero Paci impresse un marchio indelebile alla vicenda straordinaria della nostra rievocazione.

È proprio in una delle stanze dell’ente Quintana che lo conobbi. Austero, cortese e ad appassionato cultore della giostra, Paci ha costituito, con l’indimenticabile Giacinto Federici, una coppia di galantuomini che ha forgiato generazioni di amministratori e di quintanari. Grati e commossi, continuiamo a ricordarli per l’esempio, di professionalità e correttezza, che hanno saputo dare a tutti noi”.

 

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