Circo con animali? “L’Amico Fedele” lancia la petizione per fermarlo


SAN BENEDETTO DEL TRONTO – L’associazione “L’Amico Fedele” prova a portare la propria battaglia sotto la luce dell’attenzione pubblica. Ieri infatti è stata lanciata una petizione. Nasce con lo scopo di sensibilizzare la cittadinanza sull’utilizzo degli animali selvatici all’interno degli spettacoli circensi. Un tema che di anno in anno trova sempre più consensi – sono prossimi alle ottocento firme -. Abbiamo contattato Alice Agnelli, responsabile per i rapporti con la stampa per l’associazione, e Stefano Muzi, consigliere comunale. Riportiamo il loro pensiero.

Le dichiarazioni Alice Agnelli, vicepresidente dell’associazione e responsabile dei rapporti con la stampa

«L’obiettivo della petizione è duplice. Vogliamo avere un dialogo con l’amministrazione comunale su questo tema e vogliamo perseguire degli scopi raggiungibili. Quest’ultima affermazione mi interessa chiarirla. Sappiamo che la legge ordinaria tutela questi spettacoli, è anche vero che conosciamo degli esempi (Alessandria) dove si sono varati dei provvedimenti per renderli estremamente arzigogolati e di ardua attuazione. Per questo ci siamo attivati, vogliamo cercare di avere un incontro col Comune. In quella sede saremo pronti a presentare tutte le nostre proposte, che non sono utopiche, sono insegnamenti tratti da altre realtà.»

Abbiamo chiesto un parere anche al consigliere comunale Stefano Muzi, da sempre molto sensibile su questo tema.

«Due anni e mezzo fa mi ero attivato per sviscerare la questione. Avevo iniziato a stringere rapporti anche con altri colleghi di altri consigli comunali. Il problema è che la legge non vieta questi spettacoli, anzi li tutela. Il Comune di fatto ha le mani legate.

Come dicevo, avevo iniziato ad elaborare una proposta che prevedesse una serie di punteggi da attribuire ai circhi, fornendo come discrimine tra chi, all’interno del proprio spettacolo, non ricorresse agli animali, preferendoli a chi li utilizzava. Il tutto sarebbe servito per dargli una priorità nei confronti di coloro che avessero fatto richiesta di occupazione di suolo pubblico nel medesimo periodo. Nella mia ricerca ho avuto modo di constatare, di contro, come almeno – stima personale del consigliere su base empirica, ndr – il novanta per cento dei circhi in Italia preveda gli animali selvatici all’interno del proprio show. Parliamo mediamente di due-tre circhi con animali all’anno che montano il proprio tendone in Riviera. L’amministrazione non potrebbe neanche vietare questa occupazione, perché, come le ho detto, avrebbero vita facile in un – quasi certo – ricorso al Tar da parte dell’impresa circense. Il rischio (molto concreto) quindi sarebbe duplice: vedersi soccombenti davanti al guidice e vedersi obbligati a ristorare le perdite subite dal circo.

Prima dell’apertura al pubblico sappiamo che vengono ispezionati in maniera approfondita da parte dell’Asur veterinaria e dalla forze dell’ordine. Chi supera questo passaggio può iniziare a vendere i biglietti. In tutto questo devo dire sono cosa gradita le petizioni, se le leggiamo in ottica di senbilizzazione sociale. L’unica via percorribile – nel breve termine – è cercare di disincentivare gli utenti a questa tipologia di spettacoli. Io credo che ci vorranno almeno una decina d’anni per la completa riconversione di questi eventi itineranti, visto che l’ultima norma prodotta  sull’utilizzo degli animali selvatici (nel 2017), di fatto, non ha posto alcun termine perentorio; lasciando cosi ampio spazio di manovra ai circhi stessi. Sappiamo anche di alcuni Comuni che hanno emanato ordinanze ricalcando le direttive Cites, ma restano tutti dei tentativi per render più difficoltoso l’arrivo di un circo con animali selvatici al seguito, non per vietarli… Siamo disponibili ad un dialogo con “Amico Fedele” rispetto alle loro istanze presentate sulla petizione.»

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