Cna: ” Tre anni di forte calo del turismo ma reggono le aree del cratere”

ASCOLI – “Per chi investe c’è sempre qualcosa che ritorna. Anche nei momenti più difficile e meno felici”. Così Francesco Balloni, direttore della Cna di Ascoli commenta il dati sul turismo e sulle presenze nelle strutture ricettive della provincia, elaboratori per la provincia Picena dal Centro studi della Cna delle Marche.

Dati purtroppo negativi, nel territorio e generalmente in tutta la regione. Ma con un elemento statistico e di numeri molto significativo: l’impatto negativo del movimento turistico è stato più contenuto proprio nelle aree del cratere. Dalla fine del 2017 ai dati parziali del 2018, nella provincia di Ascoli Piceno, infatti, le presenze turistiche sono diminuite di ben il 20 per cento. Nei comuni dell’area del cratere, invece, questo calo si è fermato a un meno 9,8 per cento. Come dire, in termini assoluti, l’area colpita dal terremoto ha dimezzato le perdite rispetto al resto della provincia. “Sono dati preoccupanti su cui fare un’attenta riflessione – prosegue il direttore Cna Balloni – ma la prima considerazione da fare è che proprio quelle imprese che, anche per cause di forza maggiore, ovvero i danni subiti, hanno dovuto maggiormente impegnarsi per investire, innovare, trovare nuovi mercati e quant’altro, sono quelle che hanno contenuto le perdite. Questo è importantissimo tenerlo in considerazione per la nuova stagione in arrivo e per un futuro di ripresa per un’economia turistica sempre più vitale per il pil del territorio”.

Sempre in base ai dati del Centro studi Cna, importante crisi anche per il turismo straniero. Nello stesso periodo (fine 2015 – inizi 2018) meno 15,9 per cento di presente in generale, addirittura meno 40 per cento nell’area del cratere Piceno. “Rimotivare le presenze puntando su tutti i valori del territorio, dalla costa alla montagna, è fondamentale – aggiunge Luigi Passaretti, presidente territoriale della Cna di Ascoli –partendo dal ripopolamento soprattutto delle aree montane. Più residenti, più capacità ricettive e ritorno alla piena attività di tutte quelle attività collaterali che, contando proprio su un artigianato tipico e tradizionale unico,  contribuiscono a far venire voglia di visitare le nostre zone”.

A tale proposito la Cna Picena ricorda l’importanza di un bando specifico regionale, che va sotto il nome di “Articolo 20”. “Questo bando – conclude Balloni – è per il turismo ma non solo. Infatti sostiene sia chi fa ristorazione e ha attività ricettive ma anche il tipico e tradizionale, sia nel campo agroalimentare che in quello artistico. E questi due elementi, cioè maggiore e migliore offerta di ristorazione e accoglienza da una parte, più possibilità di conoscere e apprezzare le tipicità del territorio, fanno la differenza. Proprio per questo, come Cna stiamo vendendo che il bando ha avuto una buona risposta riguardo l’attenzione delle imprese. E i risultati sono stati positivi. Purtroppo non tali da invertire una tendenza negativa generale ma importanti per segnare un valido punto di partenza o di ripartenza che sia”.

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