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Comune, la Cgil accusa: "Dipendenti spostati come pedine"
Il riordino della pianta organica del Comune di San Benedetto del Tronto continua a fare discutere. La Fp Cgil ha scritto una lettera al sindaco Pasqualino Piunti nella quale evidenzia le criticità e chiede un incontro. Pubblichiamo la lettera firmata da Maria Calvaresi, Segretario Generale FP-CGIL Ascoli Piceno
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Il Comune di San Benedetto del Tronto da anni sembra una scacchiera dove il gioco preferito dei politici/Amministratori è quello di spostare i dipendenti come pedine, senza che se ne comprenda lo scopo.
La FP CGIL è convinta che la problematica dei servizi pubblici non si risolva con la mera rotazione dei dipendenti, i quali sono sempre disposti ad occuparsi delle attività assegnate anche quando chi governa lo fa senza chiarezza.
Nell’incontro con l’Amministrazione la FP CGIL si è riservata di verificare l’efficacia di tale riorganizzazione e le ricadute sui servizi al cittadino.
Ad oggi abbiamo appreso che comunque dal 1 Febbraio 2017 sono stati riassegnate le dirigenze e con atto del 9 Febbraio 2017, decorrente dal 10 febbraio, si sarebbe messa in moto tutta la nuova struttura organizzativa.
Ci risulta che tale data sia stata di fatto disattesa e che la giunta assegni le attività ai vari servizi che di conseguenza i dirigenti dovranno poi organizzare e riorganizzare.
La FP CGIL è preoccupata per la ricaduta sui servizi erogati ai cittadini, vista la mancanza di atti, pensiamo a tutti gli sfollati che sono nel sambenedettese, a tutte le famiglie che si recano agli sportelli ora sguarniti di personale esperto e spostato in uffici di nuova istituzione.
Al disagio dei nuovi addetti non ancora formati, sarebbe bello sapere quali sono stati i criteri di scelta.
La FP CGIL rimanendo attenta agli effetti di questa riorganizzazione è a disposizione di tutti i dipendenti per la salvaguardia delle professionalità individuali.
La FP CGIL chiede al Sindaco e al Dirigente al personale un incontro per comprendere le vere motivazioni di tale riorganizzazione ma sopratutto il modello ispiratore e i tempi entro i quali si intende far ripartire la produttività di uno degli enti più grandi del piceno”.
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