Consiglio sanità, "Gabrielli non convoca, prepotenza istituzionale"

Non si attenua la polemica sul Consiglio aperto sulla sanità. Il presidente del Consiglio, Bruno Gabrielli, continua a ripetere che indirà l’assemblea aperta dopo il 25 marzo, ovvero dopo l’assise sul bilancio. Ma cinque consiglieri di minoranza non ci stanno e domani, giovedì 9 marzo, presenteranno una diffida al prefetto di Ascoli Piceno, Rita Stentella
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Flavia Mandrelli, consigliera di Uniti per San Benedetto, è tra i firmatari della diffida. “In democrazia  – il monito della Mandrelli –  le regole che i cittadini si sono dati, devono essere osservate, rispettate a tutela dei diritti di ognuno”.
“In merito a quanto sta accadendo – tuona Mandrelli – sulla questione della richiesta di un Consiglio comunale aperto sul tema della Sanità,   appare evidente che chi è  investito di doveri istituzionali non abbia ben compreso che laddove un quinto dei Consiglieri ne faccia richiesta (a prescindere da personali, discutibili valutazioni sull’utilità o meno della discussione all’ordine del giorno), tale Consiglio deve essere convocato nei modi e nei tempi previsti dai regolamenti.
Il non ottemperare a questo obbligo, quindi, si connota come un atto, a mio avviso gravissimo, di prepotenza istituzionale, inadeguatezza e protervia personale.  Denota inoltre, con desolante evidenza, quanto inadatti a ricoprire certi ruoli siano coloro che, per primi, dovrebbero avere a cuore il rispetto dei percorsi democratici e la consapevolezza delle cariche che ricoprono”.
“Lo scarso o nullo rispetto del ruolo – avverte Mandrelli – e delle prerogative dei Consiglieri (di tutti i Consiglieri  e non solo dei cinque  di minoranza che hanno avanzato la richiesta di una discussione consiliare aperta alla cittadinanza) è  scarso o nullo rispetto di ogni cittadino di questa nostra città,  di ogni cittadino rappresentato da questi Consiglieri liberamente eletti nell’istituzione Comune”.
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