"Continuo il mio impegno nei lavori pubblici e nella tutela ambientale"

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Stefano Muzi ha preso con filosofia la richiesta di revoca da presidente della commissione lavori pubblici, protocollata dal capogruppo di Forza Italia, Valerio Pignotti. “Non sono attaccato alla poltrona”,  chiosa il consigliere azzurro. “Indipendentemente dalla carica, continuo e continuerò – dice – a seguire i lavori pubblici e la tutela dell’ambiente. Non è la poltrona che mi gratifica, ma il lavoro svolto”.

Muzi poi cambia registro: “Pignotti ha preso la decisione senza parlarne con gli altri esponenti del partito presenti in maggioranza, come il sindaco Piunti, l’assessore Ruggieri, la consigliera Girolami e il sottoscritto. Una operazione che pone i “dissidenti” ancora di più in minoranza. Forse pensano di intimidirmi con queste manovre?.

La lettera di Pignotti è all’esame del segretario generale Edoardo Antuono, dell’avvocato Marina Di Concetto e del dirigente Roberto De Berardinis. Devono appurare se Muzi sia decaduto o meno. Pertanto stanno spulciando il regolamento del Consiglio comunale e consultando altri testi. Un presidente eletto, si può sfiduciare?.

“Se risultasse – ammonisce Muzi – che la richiesta di Pignotti non è applicabile, decadrebbero anche le altre istanze scritte nella lettera, ossia le commissioni chieste per Gabrielli (cinque) e quelle per la Girolami (3)”.

Il veleno è nella coda: “Al momento l’unico decaduto è Bruno Gabrielli”.

 

 

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