Coronavirus, i Disoccupati Piceni: “Un’emergenza che si aggiunge a quelle che ci sono già”

ASCOLI – I “Disoccupati piceni” lamentano la problematica coronavirus, un’emergenza che si aggiunge “Alle varie difficoltà causate da una lunga crisi economica, e a una ricostruzione post-sismica mai iniziata completamente, ora si aggiunge un temibile e pericoloso problema sanitario, che inevitabilmente accrescerà il declino e le difficoltà di molte famiglie senza lavoro. Si parla di “sforare il debito”, siamo preoccupati per questa affermazione, significa forse innalzare ulteriormente l’età pensionabile, ancora non abbiamo capito. Sicuramente, si deve iniziare a differenziare l’età pensionabile in base all’orario, al lavoro svolto, e alla categoria di appartenenza” spiegano.

“L’età anagrafica, considerando i propri contributi, per chiedere il pensionamento deve essere libera. Troppe, ancora sono le differenze tra i lavoratori che rimangono senza occupazione. I lavoratori delle grandi aziende sono sempre più tutelati, rispetto alle piccole e piccolissime imprese. Ecco perché sono essenziali per tutti i lavoratori e disoccupati, l’istituzione dell’assicurazione e del salvagente-civico” dicono

“Occorre in questi momenti d’emergenza, ridistribuire meglio la ricchezza, alcune categorie devono rinunciare a benefit e privilegi non più sostenibili. Per la cassa integrazione, ad esempio, serve parificare le condizioni dei lavoratori, pubblici e privati che resteranno a casa. La Spendig rewiew va fatta eliminando e riducendo, benefit e sprechi, e non più tagliando solo “il sociale”, com’è stato fatto finora, penalizzando le pensioni e la sanità. Quest’anno, poniamo ancora più forte l’accento, per 8 marzo, la Giornata internazionale dei diritti della donna per ricordare sia le conquiste sociali, economiche e politiche, sia le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggetto” concludono.

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