Coronavirus, la presa di posizione del “mondo della Scuola” locale e nazionale

ASCOLI PICENO –  Il 2 marzo scorso il Governo ha varato un decreto legge per cercare di mitigare gli effetti del virus sul mondo scolastico e per provare a risolvere alcuni problemi emersi.
Sotto questo aspetto, nel testo del decreto, risultano rilevanti alcuni articoli.

I dipendenti che saranno sottoposti a regime di quarantena (o in malattia) vedranno equiparato il loro stato come periodo di ricovero ospedaliero. Tale disposizione è prevista nell’articolo 19.1.

Il personale ex LSU transitato nel personale ATA, vincitore del consorso pubblico, potrà prendere servizio dopo il 1° marzo. La variazione è normata nell’articolo 20 e vale in quei territori dove le scuole sono al momento chiuse. Per evitare che rimangano senza lavoro si prevede che stipulino il contratto presso gli ambiti territoriali degli uffici scolastici regionali.

L’articolo 29.9 chiarisce che alla sospensione dei viaggi ed iniziative d’istruzione –  disposta dal 23 febbraio – si applica il diritto di recesso del viaggiatore. “Il rimborso può essere effettuato anche mediante l’emissione di un voucher di pari importo da utilizzare entro un anno dall’emissione.”

Il 32, ad esempio, salva la validità dell’anno scolastico. Questa accortezza agisce in deroga – la validità era legata allo svolgimento di almeno 200 giorni di lezione – a quanto stabilito dall’art. 74 del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297. Tale eccezione si estende anche alla validità del periodo di prova e di formazione del personale docente. Sono decurtati per loro, proporzionalmente, i termini previsti dalle normative vigenti.

Nella giornata di oggi è arrivata la presa di posizione da parte dei sindacati regionali con questo comunicato:

Le Segreterie Regionali firmatarie della presente consapevoli dell’emergenza sanitaria COVID-19 che coinvolge il Paese sono impegnate a dare supporto a tutto il personale scolastico di ogni ordine e grado, anche allo scopo di favorire il ritorno alla normale frequenza degli studenti nelle classi.

Proprio per questo non possiamo tacere i diversi casi, ripetutamente segnalati già da lunedì, di estemporanee convocazioni di collegi docenti, di riunioni di staff, incontri di formazione in presenza, collegiali e collettivi in genere, in quanto non rispondono alle norme generali di attenzione e di prevenzione contenute nel D.P.C.M. dell’1 marzo 2020 “Misure urgenti di contenimento del contagio e di informazione e prevenzione” e nell’Ordinanza del Presidente della Giunta regionale delle Marche n. 3 del 3 marzo 2020 né contribuiscono a una corretta prevenzione della diffusione del contagio.

In questa situazione di emergenza, in cui stiamo sperimentando quotidianamente, eventi imprevisti e imprevedibili, sottolineiamo come tutto il personale scolastico, ognuno per quanto di sua competenza, sia impegnato a garantire costantemente l’organizzazione e l’ordinario funzionamento generale e amministrativo della scuola e ad assicurare occasioni e possibilità di apprendimento e di studio ai propri alunni, anche con strumentazioni non sempre adeguate rispetto alle necessità.

Per tali motivi le Scriventi Segreterie regionali FLC-CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola e Snals Confsal speravano che l’Ufficio scolastico Regionale diramasse Indicazioni e/o Linee guida per agevolare il compito delle scuole e dei Dirigenti Scolastici onde evitare disagi organizzativi e gestionali e contribuire a realizzare, come previsto dalle ordinanze citate, una compiuta azione di prevenzione e di contenimento.

Ciò non è avvenuto e per questo si è stati costretti ad inviare una segnalazione ai Prefetti e al Gores della Regione Marche. In un momento come questo pensiamo sia necessario che l’ Amministrazione e le parti sociali dialoghino e trovino soluzioni condivise per salvaguardare la funzionalità del sistema senza mettere in pericolo la salute dei cittadini e dei lavoratori.

Malgrado la nostra disponibilità in questa regione ciò non è avvenuto. L’Ufficio Scolastico Regionale nella persona del Direttore Generale, non ha ritenuto opportuno coinvolgere in alcun modo, né tanto meno convocare le scriventi organizzazioni, che dall’inizio della stato di emergenza si sono trovate a dover inviare continue segnalazioni e richieste di chiarimento in merito all’operato dell’Amministrazione.

Le risposte, se ci sono state, sono state tardive, burocratiche e chiuse ad ogni istanza dei lavoratori della scuola, rappresentati dalle organizzazioni sindacati. Pensiamo che per affrontare questa brutta situazione, che sta destabilizzando il nostro paese in termini sanitari, economici e sociali, servano coesione e condivisione. Il nostro agire e le nostre azioni sono e saranno guidate dal senso di responsabilità verso le comunità nelle quali operiamo. Speriamo prevalga il buon senso.”

La posizione dell’ANP (Associazione Nazionale Presidi)

Giannelli (Presidente AssoPresidi) nella giornata di oggi ha chiesto chiarezza e tempestività nelle decisioni. Rimarca inoltre come ogni decisione debba essere orientata “alla massima protezione dei nostri ragazzi contro il diffondersi del contagio”. La celerità nel decidere potrà risultare essenziale “per consentire alle scuole di potenziare le iniziative di didattica a distanza ed alle famiglie di organizzarsi al meglio”.

 

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