De Berardinis si è difeso dalle accuse nel Consiglio comunale

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il dirigente Roberto De Berardinis è finito sotto tiro nel Consiglio comunale sulla sfiducia al presidente del Consiglio, Bruno Gabrielli (nella foto De Berardinis osserva Gabrielli al momento del voto).

“Sono settimane – lamenta De Berardinis – che mi vedo dileggiato sui giornali: respingo al mittente le accuse che mi sono state mosse. Chi me le rivolge non conosce le norme ed esprime mancanza di rispetto. Occorre studiare e trattare con rispetto il lavoro altrui. Ho fatto 30 anni fa il Consigliere comunale, mi sono dimesso per mia volontà. Come stanno le cose lo ha detto il segretario generale, Edoardo Antuono”.

Cosa ha detto Antuono? “La modifica alla delibera della revoca del presidente del Consiglio è un atto legittimo. La conferenza dei capigruppo non deve esaminare gli atti, perché questa operazione viene fatta dalle commissioni.  L’ordine del giorno è definitivo quando c’è la convocazione del consesso civico: per cui la delibera poteva essere modificata prima della convocazione”.

Le accuse di Bruno Gabrielli: “Questa modifica non è stata comunicata a chi convoca il Consiglio. Se fossi stato informato era nelle mie corde disporre un momentaneo stop alla convocazione per aggiornare i capigruppo. E’ sempre una scelta del presidente inserire gli ordini del giorno. E in questo caso non c’erano scadenze. che obbligassero a indire l’assise entro una certa data. Sono perplesso sulle modifiche per le quali ho firmato la convocazione: a cosa serve il presidente del Consiglio? Ho fatto esposto alla Procura anche per tutelare chi verrà dopo di me”.

Gabrielli su Luigi Cava: “L’integrazione fatta alla delibera ha avuto origine dal capo di gabinetto del sindaco: me lo ha detto chi ha stilato la modifica (Roberto De Berardinis, ndd). Questo mi fa pensare che c’è chi ha ordito alle mie spalle. Fate attenzione: non è tutto legato alla mozione, c’è qualcosa di più”.

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