VIDEO – Di Maio in Riviera: “Mercorelli ottimo candidato. Referendum: occasione storica”

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il movimento 5 stelle rivierasco rappresentato dal Senatore Giorgio Fede e dal consigliere regionale Peppe Giorgini porta il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio in Riviera, insieme a tutti i vertici in prima linea. Per spiegare le ragioni del si al referendum. E non solo.

La terza corsia della A14, la strada per unire le montagne, le reali necessità del territorio, per un Governo che non si occupa di polemiche elettorali, ma delle reali necessità del Paese. E poi 500.000 euro per nuovi posti di lavoro. Queste le premesse che Giancarlo Cancelleri, Vice Ministro del MIT, annuncia tra le priorità per il movimento 5 stelle.

“Il si sarà un grido di liberazione” conclude sul Referendum “tagliamo 345 Parlamentari, che il paese ne ha bisogno”. Continua Paola Taverna, Vice Presidente del Senato, “dovevamo tornare tra la gente per percepire con mano la nostra incidenza sul paese, dopo 40 di politica che ci ha solo raccontato storie”. Dalle tasse ai corrotti, all’abolizione del ticket sanitario, al reddito di cittadinanza, Taverna rivendica il ruolo di innovazione del movimento.

“Oggi la legge sulla riduzione dei Parlamentari è a un passo: questa riforma, ricordiamolo, serve a ridare dignità al Parlamento. Lavorando per gli ultimi come diceva San Francesco. Non riconosco nemmeno i nostri che hanno cambiato idea sull’adesione al movimento, che è una dimensione rivoluzionaria”.

Luigi Di Maio si concentra sul referendum e spiega come l’esubero dei parlamentari rispetto a ciò che accade in Europa e in USA, con 945 rappresentanti, è fuori dal tempo. “Chi sostiene il no dice ‘ci vorrebbe ben altro’, come sempre nei momenti critici del Paese e di fronte alle riforme, come sempre in Italia. Non sono stati i cittadini a proporlo, ma la Camera. Ci ritroviamo al referendum perché 70 senatori hanno deciso di non perdere la poltrona. Molto di quelli che sostengono il No hanno il 95% di assenteismo”.

“Si risparmiano 300.000 euro al giorno, che non sono tanto, ma diamo appuntamento comunque al fronte del no per ridurre i redditi dei parlamentari. Perché i soldi delle tasse dei cittadini vanno rispettati. Certo non è tutto, ma è un importante proseguimento del percorso. Questa battaglia l’avviammo 10 anni fa. È vero che con il covid ci sono altre priorità, ma è il momento di dare un segnale chiaro. Per la modifica della legge elettorale e non solo, questo referendum è fondamentale”.

Spiega Di Maio: “c’è una crisi in corso, ma nessuno in Europa ha avuto 209 miliardi di euro del Recovery Fund: a chi volete dare in mano questi soldi? Ci vogliono mettere le mani sopra tutti, noi stiamo già lavorando ai progetti. Ma noi stanziamo i soldi a Roma, poi li gestiscono gli amministratori locali. Per questo è fondamentale scegliere bene alle Regionali. E il nostro Mercorelli è una persona che non molla mai. E nonostante le tante proposte, è rimasto sul campo di battaglia. Il 95% delle tasse dei marchigiani è per la sanità, dovete decidere a chi affidarla”.

E poi: “La domanda di lavoro che viene dal territorio non l’abbiamo ignorata, con il super bonus del 110% che permette di ristrutturare casa ammortando il credito di imposta. Se si ferma l’edilizia si ferma tutto. Investiamo nelle ristrutturazione energetiche, riduciamo l’impatto ambientale”.

Conclude Di Maio: “alle politiche del 4 marzo il nostro 33% non bastava per governare da soli. Ma noi decidemmo di varcare il Rubicone. E la crisi più forte che abbiamo mai avuto è stata gestita da Giuseppe Conte. In modo da far parlare del modello italiano tutto il mondo. Merito del popolo italiano, che ci ha permesso di vivere un’estate quasi normale: dobbiamo tenere duro, ma lottare per il rispetto delle regole e delle misure di sicurezza”.

 

 

 

 

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