Differenziata, Canducci replica a Piunti: “Il sistema è fermo a dieci anni fa”


SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Raccolta differenziata, croce e delizia degli amministratori comunali rivieraschi. Se San Benedetto vanta una tradizionale attenzione al tema della differenziazione dei rifiuti, quest’ultimo accende la polemica tra il primo cittadino e l’opposizione. Le obiezioni circa la validità e lo sviluppo del sistema a livello locale provengono soprattutto dal Verde Paolo Canducci, candidato sindaco con Rinascita Sambenedettese.

“Dieci anni fa – spiega Canducci – il sistema era all’avanguardia e vi erano numerose eccellenze in città. Oggi non c’è stata l’evoluzione che era stata prevista al momento in cui iniziammo questo percorso. Mi spiego. Il servizio di raccolta si basa su due principi. Primo: coinvolgimento della popolazione, attraverso campagne di comunicazione e sensibilizzazione rivolte a cittadini e studenti.

Il secondo è la responsabilizzazione. Ad essa si arriva per due vie: innanzitutto l’incentivazione dei meritevoli attraverso l’introduzione della tariffa puntuale, che fa pagare di più a chi non differenzia o lo fa male, meno a chi è ligio alle regole. E poi il controllo e le relative sanzioni, che quando ero io assessore agevolammo introducendo il codice di identificazione nei mastelli. Questa è la via maestra che ci indicano realtà più evolute della nostra, a cui bisogna sempre ispirasi.

Invece l’amministrazione Piunti è ferma a dieci anni fa, alla tariffa uguale per tutti e non esercita alcun controllo sui conferimenti errati. Ne le relative sanzioni. La città è piena di cassonetti. In generale non basta guardarsi allo specchio e ripetersi che va tutto bene, affinché vada poi effettivamente così”.

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