Dipartimento di salute mentale dell’Ast di Ascoli: attivati la continuita’ assistenziale e il teleconsulto nei pronto soccorso

Importante potenziamento per la psichiatria dell’Azienda sanitaria territoriale di Ascoli che può, ora, contare sulla telemedicina e sulla presenza notturna, tutti i giorni, di un medico. Ciò è stato possibile grazie all’assunzione a tempo indeterminato, attingendo dalla graduatoria del concorso espletato nei mesi scorsi, di 5 nuovi specialisti psichiatri. L’ampliamento dell’organico, che di fatto ha determinato la copertura di tutti i posti disponibili previsti dal Piano del fabbisogno triennale del personale, premetterà di colmare carenze storiche nei reparti di entrambi gli ospedali piceni.

“La necessità di garantire la continuità assistenziale in tutte le 24 ore del giorno agli utenti e ai degenti psichiatrici da parte del Dipartimento di salute mentale (Dsm) dell’Ast di Ascoli – spiega il direttore del Dsm, Marco Giri – nasce da alcune motivazioni: dall’incremento costante, dopo la pandemia, dei ricoveri ospedalieri nel Servizio psichiatrico diagnosi e cura (Spdc) che si trova all’ospedale di San Benedetto, dalla gravità dei ricoveri acuti che hanno reso necessaria la presenza del medico anche di notte e nei giorni festivi, dall’aumento di ricoveri di adolescenti e dalla costante crescita delle consulenze effettuate al Pronto soccorso del ‘Madonna del soccorso’ dagli specialisti della psichiatria ospedaliera di San Benedetto”. A conferma dell’incremento costante, negli anni, sia dei ricoveri nel Servizio psichiatrico diagnosi e cura, sia delle richieste di consulenze (in particolar modo per il Pronto soccorso), ci sono i numeri: i primi, i ricoveri, sono passati da 340 (di cui 5 programmati, 23 Tso, trattamento sanitario obbligatorio, e i restanti urgenti) del 2021, a 368 (di cui solo 2 programmati, 20 Tso e i restanti urgenti che risultano, quindi, la tipologia in maggiore crescita) del 2022, fino a 418 (di cui 1 solo programmato, 33 Tso e i restanti urgenti) del 2023. Per quanto riguarda, invece, l’andamento delle consulenze, si è passati dalle 565 del 2021 di cui 418 per il Pronto soccorso di San Benedetto, alle 646 del 2022 di cui 453 per il Pronto soccorso di San Benedetto, fino alle 750 del 2023 di cui 525 per il Pronto soccorso di San Benedetto.

All’ospedale di Ascoli, invece, dall’ 1 gennaio al 31 dicembre 2023 sono state effettuate dagli specialisti psichiatri 256 consulenze per il Pronto soccorso e 223 per i pazienti ricoverati nei vari reparti per un totale di 479, mentre dall’1 gennaio 2024 alla data odierna sono già state effettuate 93 consulenze psichiatriche per il Pronto soccorso e 59 per gli altri reparti per un totale di 152. Richieste, dunque, in evidente crescita.

Numeri, dunque, che spiegano il motivo per il quale il direttore del Dipartimento di salute mentale dell’Ast di Ascoli, Marco Giri, e il direttore dell’Unità operativa complessa di psichiatria dell’ospedale di Ascoli, Angelomarco Barioglio, unitamente alla direzione generale dell’Azienda sanitaria, al fine di erogare la migliore assistenza possibile ai pazienti e dare continuità assistenziale in questo ambito specialistico, hanno condiviso l’opportunità di prevedere la presenza di uno psichiatra nelle fasce orarie notturne di tutti i giorni della settimana. Presenza che permette di effettuare agli utenti che accedono ai Pronto soccorso le consulenze specialistiche: in presenza in quello di San Benedetto e, in quello di Ascoli, con la innovativa modalità del teleconsulto. Quest’ultimo, attivato in modo sperimentale, consente di accelerare i tempi di confronto tra i medici per la prescrizione di esami e terapie e, se necessario, per il trasportato del paziente in ambulanza da Ascoli a San Benedetto dove può essere visitato in presenza e, eventualmente, ricoverato nel reparto per acuti (Spdc).

“La telemedicina – conclude la direzione dell’Ast di Ascoli – entra dunque nel settore della psichiatria, garantendo un’anticipazione diagnostica e il supporto specialistico ai medici del Pronto soccorso distante dal reparto di ricovero, ma anche aprendo nuove possibilità di collaborazione tra personale sanitario e medico e migliorando l’assistenza ai pazienti nei vari punti sanitari della provincia. Ringraziamo le organizzazioni sindacali della dirigenza medica e sanitaria per il fattivo confronto sul tema”.

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