Domani in Regione Marche si deciderà se impugnare o meno il decreto Lorenzin sui vaccini

ANCONA – Dopo molti solleciti, arriverà in Consiglio Regionale, nella seduta di domani martedì 1 agosto, la Mozione che la consigliera regionale Romina Pergolesi (Movimento 5 Stelle) ha presentato diverse settimane fa per impegnare la Regione Marche ad impugnare in Corte Costituzionale il Decreto Vaccini n.73 del 7 giugno 2017. Il testo della Mozione sarà naturalmente emendata con i relativi riferimenti alla recente Legge di conversione approvata in via definitiva dal Parlamento lo scorso 28 luglio 2017.

“Un decreto inaccettabile – sostiene la Pergolesi – che introduce l’obbligo di 10 vaccini (anti-poliomelitica; anti-difterica; anti-tetanica; anti-epatite B; anti-pertosse; anti Haemophilus influenzae tipo B; anti-morbillo; anti-rosolia; anti-parotite; anti-varicella) nel nostro Paese, con il reale rischio di pregiudicare il diritto allo studio, alla frequenza delle scuole dell’obbligo ed alla fruizione di servizi essenziali come scuole materne e nido, visto che l’accesso a tali servizi verrà subordinato all’assolvimento degli obblighi vaccinali imposti”. Secondo la consigliera pentastellata sono molte la criticità di questo provvedimento che ha diviso in due il paese con diritti violati e migliaia di genitori e famiglie che in queste settimane hanno manifestato la loro forte preoccupazione nelle piazze di tutta Italia.

“Grave la responsabilità di chi ci governa – attacca la Pergolesi – per la prima volta un testo di legge impositivo di trattamenti sanitari viene approvato con la decretazione d’urgenza in assenza proprio dei presupposti di urgenza, come ammesso dallo stesso Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Infatti, i dieci trattamenti sanitari obbligatori a bambini dagli 0 a 16 anni sono stati imposti prendendo come scusa una presunta epidemia di morbillo che non c’è (stiamo parlando di circa 3.000 casi, di cui l’età mediana è pari a 27 anni su una popolazione di circa 60 milioni di individui http://www.epicentro.iss.it/problemi/morbillo/Infografica2017.asp) e che non giustifica comunque l’obbligo per gli ulteriori vaccini. Mi chiedo come sia possibile e rispettoso dei diritti dei cittadini che uno Stato imponga la somministrazione di farmaci, pena pesanti sanzioni, senza che sia stato affatto dimostrato un pericolo diretto, reale, concreto e contingente per la pubblica incolumità. Siamo di fronte ad una sorta di “sperimentazione” effettuata sui bambini degli italiani che non ha precedenti al mondo”.

“Mi auguro che in Aula possa esserci un dibattito serio e responsabile: non è nostra intenzione mettere in discussione gli aspetti scientifici e l’efficacia di una corretta profilassi vaccinale, né tantomeno alimentare l’acceso scontro mediatico di queste settimane che di fatto ha impedito un’adeguata discussione nel merito della questione. Ritengo che durante l’iter di questo decreto si sia adottato un approccio ed un metodo tutt’altro che scientifico, relegando una questione così delicata, come la salute dei nostri figli,  a poco più di una contrapposizione elettoralistica. Il M5S Marche ha cercato fin dall’inizio di mantenere l’attenzione sugli aspetti tecnici e sui diritti coinvolti in questa vicenda, senza strumentalizzazioni o passerelle sterili alle varie manifestazioni ma con azioni concrete all’interno delle Istituzioni. Mi auguro davvero che la Mozione veda l’approvazione da parte del Consiglio regionale. Sarà possibile così chiarire se sia davvero legittimo quanto approvato dal governo e forse evitare l’esborso di denaro pubblico per fronteggiare la prevedibile marea di contenziosi che arriveranno da parte dei soggetti interessati. La politica dovrebbe avere come fine principale la tutela dei diritti ed il rispetto della legalità, a prescindere dalle proprie appartenenze partitiche”.

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