Dramma nella vicina Ponzano (Civitella del Tronto): maxi frana continua a muoversi

PONZANO (CIVITELLA DEL TRONTO) – E’ come se un enorme coltello abbia tagliato in due quel lembo di terra che da una settimana ormai è in continuo movimento. Questo è il quadro attuale di Ponzano, frazione della vicina Civitella del Tronto, a meno di mezz’ora di auto da Ascoli Piceno. Oltre 35 ettari, per lo più coltivati, da giorni sono interessati da una frana in costante movimento. Circa un metro ogni 24 ore, uno smottamento che apparentemente pare inarrestabile e che si porta via un paese del tutto abbandonato; strade e case sono ormai squarciate da quei solchi visibili dai droni dei Vigili del Fuoco.

La frana è un disastro nel disastro, dopo il terremoto e l’emergenza neve (forse questa scioltasi troppo in fretta) ora anche questo altro evento calamitoso. Ben 33 le case evacuate, 125 sono le persone senza più un tetto e che lì sicuramente non potranno più tornare ad abitare. Le case si stanno aprendo, alcune di esse sono già crollate. La strada Provinciale 8 non esiste più e già si sta parlando di delocalizzazione del paese, visto che in quel posto così fragile difficilmente si potrà ricostruire. La terra continua a franare, il fronte è sceso di oltre 11 metri in 9 giorni. Ci sono case che si sono spostate di oltre 10 metri. Da alcuni giorni il versante franoso è costantemente monitorato da sensori del Cnr che contribuirà ad evidenziare meglio la velocità e l’entità degli spostamenti.

Secondo il geologo della protezione civile Paolo Marsan “si tratterebbe di una paleofrana che si muove ad alta velocità e che al momento risulta inarrestabile”. La sindaca di Civitella del Tronto Cristina Di Pietro chiede l’intervento dello Stato: “La frazione è in gran parte distruttasolo una piccola area dove vi abitano circa 50 persone non è stata investita dalla frana. Il mio appello è quello di non far disperdere la comunità, mantenerla stabile qui nei dintorni e trovare soluzioni, provvisorie prima e definitive in seguito. Ho chiesto un incontro con la protezione civile regionale e nazionale per studiare soluzioni immediate: casette tipo quelle per i terremotati o altro. E soluzioni a lungo termine, ricostruzione in zone vicine ma sicure. Per questo è necessario un aiuto da parte dello Stato per una copertura normativa e finanziaria per poter progettare il nuovo e mantenere unita la comunità in zone non lontane da qui”.

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