Ecco come nasce l’anice, l’ingrediente principe dell’Anisetta Meletti

ASCOLI – L’ingrediente principe e simbolo della celebre Anisetta Meletti è l’anice (nome scientifico Pimpinella anisum). E’ una pianta aromatica coltivata in tutto il bacino del Mediterraneo. La sua semina inizia verso marzo e aprile, a luglio c’è la fioritura, ad agosto la pianta appassisce. Poi è sradicata, messa ad essiccare e infine viene raccolto il seme.

« In Italia la pianta era già conosciuta ai tempi dell’antica Roma e gli Egizi la usavano come aromatizzante per i cibi» spiega Mauro Meletti, « Nella prima era industriale la pianta era marginale ed acquista importanza quando la struttura del podere mezzadrile diventa più articolata. Nel Piceno l’anice si coltivava da tempo perché da sempre ne sono conosciute i poteri peristaltici e di aiuto alla digestione ed è utile sia per gli animali che per le persone» spiega «Nel nostro territorio l’anice diventa una pianta che realmente può dare sostentamento a chi la coltiva. Nel 1870 Silvio Meletti avvia la ditta e nel nostro territorio si innesca un processo per cui la coltivazione dell’anice diventa molto redditizia e il legame con il territorio diventa sempre più forte» spiega Mauro Meletti.

« Silvio Meletti sperimentò anche vari tipi di anice differenti, provenienti dal centro Italia e dall’estero,  ma nota che quella più aromatica è quella che cresce nella nostra regione. Oggi noi utilizziamo solo anice proveniente dalle Marche e stipuliamo contratti di coltivazione ad inizio anno, stabilendo il quantitativo da utilizzare durante l’anno. Lo facciamo per una questione di responsabilità sociale verso il territorio e di utilizzo di materia prima a chilometro zero» dice Mauro Meletti « E’ importante mantenere la biodiversità italiana in un territorio e rendere la sua coltivazione economicamente sostenibile perché oggi questo aspetto  è molto difficile da mantenere».

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