Elezioni comunali 2021, Benigni (Pd): «Unità e dialogo con gli alleati»

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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il nuovo segretario del Pd Claudio Benigni presenta il suo progetto di partito in vista delle elezioni comunali previste per il 2021.

Quello che ha appena assunto è un impegno fondamentale sotto molti aspetti, non è così?

Senza dubbio. In primis mi sono messo a disposizione dei compagni di partito e della base per far ripartire il Pd. Ci aspetta una fase di lavoro per parlare con la base e i nostri alleati naturali e maturare un programma per la città. Ma andranno risolte anche alcune questioni interne: da segretario mi impegno a coordinare un partito unitario.

Il Pd sembra essere eternamente diviso…

Le porte del partito sono aperte a nuovi tesseramenti e ingressi. Abbiamo bisogno di tutte le risorse utili a far maturare un progetto politico credibile e vicino alle istanze dei sambenedettesi.

E i ricorsi? Non sono sintomo di una spaccatura che non si risana?

Il comportamento di Pier Giorgio Giorgi, francamente, mi ha molto sorpreso. Dopo il primo ricorso mi sono reso disponibile ad una riapertura dei termini di tesseramento e a nuove candidature. Anzi, mi aspettavo che Giorgi si candidasse: pensavo che avrebbe voluto rappresentare la sua importante minoranza del Pd. Ma così non è stato. La commissione di vigilanza, d’altronde, ci ha a malapena suggerito di rinviare il congresso: non sono state date altre disposizioni.

Con Giorgi c’è Giovanni Gaspari. Come vede un suo rientro?

Ho avuto incontri personali con Giovanni Gaspari per il suo rientro nel Pd. Finora non è avvenuto, ma mi auguro che accada.

E ora si è candidato Canducci, appoggiato anche dall’ex sindaco…

Penso che Paolo Canducci sia stato un buon amministratore sotto il mandato Gaspari. Però il processo di scelta di un candidato, almeno nel partito di cui sono segretario, si fonda su un confronto democratico: un confronto che nei prossimi giorni avvieremo, ascoltando tutte le voci vicine al Pd. Tra cui anche il Movimento Cinque Stelle.

Cosa può dare il Pd a San Benedetto?

Dobbiamo ridare voce a tutte le questioni lasciate in sospeso, come la vicenda della scuola Curzi, su cui spero che la procura faccia chiarezza. Tutti i temi cari alla nostra città, inoltre, dovranno essere affrontati nella sede adibita a tale scopo: il consiglio comunale, che negli ultimi quattro anni si è riunito pochissime volte. Questo non è un buon segno per la democrazia: la partecipazione deve essere reale, e non millantata.

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