Falco e Curzi a Piunti: «Non sei il parroco, sei il sindaco. L’ondata sta per investirci»

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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Riceviamo la lettera aperta dei due consiglieri comunali, Rosaria Falco e Marco Curzi, al primo cittadino. Oggetto della loro riflessione è la gestione dell’emergenza sanitaria da parte, in primis, del primo cittadino.

«A questo punto – scrivono i due -, sindaco, parliamoci chiaro, francamente e sul serio. Lo sai che non abbiamo problemi, quando proprio le cose non vanno bene e tu tergiversi, ad attaccarti senza filtri, perché quando uno ci crede, nel suo ruolo di servizio alla collettività, non fa opposizione, dirompe e basta. Cercheremo ora di fare i bravi politici: la situazione è seria, non crediamo manchi molto all’arancione ed al rosso profondo, buffonate questi colori, trovate politiche per non ammettere la inevitabile (oppure no?) disfatta. Tante cose non sono state fatte, o sono state fatte male, in questo nostro Paese martoriato dai centri di potere, dagli appalti manovrati, dalle croniche carenze, e non solo del sistema sanitario, munto per tanti anni dalla politica e dalle Regioni come comodo portafoglio a spese di quanto di più caro abbiamo: la salute».

La loro riflessione sulle competenze proprie del sindaco

«Ma ora, oltre alla salute dei fragili ed alla tenuta della nostra sanità, è in gioco la sopravvivenza di tutti, la possibilità di lavorare, di pagare le tasse, le utenze, i libri dei figli, il pane quotidiano: la nostra economia sta per essere azzerata, prendine atto sindaco, grazie anche a tutti coloro che, commercianti, cittadini, ragazzi, pensano di potersene fregare delle regole, degli orari, delle cautele, dei controlli. E, parliamoci chiaro, il tuo atteggiamento bonario da parroco di paese, solitamente gradito ai più, sta diventando a questo punto fastidioso: la tolleranza paterna, gli avvisi e le minacce di un futuro pugno duro contro i trasgressori, sono ormai fuori tempo massimo. L’ora è passata da un pezzo per dimostrare fermezza e determinazione nei fatti e non a chiacchiere: passi prendersi meriti che non ti competono, urlare a vittorie per guerre che non hai mai combattuto, sei il sindaco, siedi ai tavoli, ci sta, è un male messo in conto. Ma sentire i tuoi sermoni serali, che da settimane si appellano con buonismo ormai stantìo al senso di responsabilità di tanti menefreghisti, vedere le foto delle scene cittadine, di gente che si comporta come se quel che sta accadendo e che accadrà non sia fatto che la riguardi, di positivi conclamati che vanno tranquillamente a spasso e a fare spesa (parola di medici!), di ragazzini che noi definiamo idioti accalcarsi nei locali prima delle 18, con le scorte alcoliche negli spazi pubblici dopo, a questo punto, lasciacelo dire, è intollerabile.

Non sei il parroco, sei il sindaco – riprendono Falco e Curzi -, il responsabile della sicurezza e della salute pubblica, cose che, nelle attuali circostanze, coincidono. L’ondata che sta per investirci, per chi vive con la mente ed il cuore negli ospedali, è già chiaramente vicina ed implacabile, tutti abbiamo paura per il nostro futuro, e ci chiediamo come faremo a sostenere questo lungo inverno e come ne usciremo, con quale salute ed in quale condizione economica, poco avendo da contare sugli aiuti dall’alto. Non è più tempo di azioni informative e di sensibilizzazione, ma di pretendere rispetto delle regole, sanzionare e vigilare senza tregua: assumi dei vigili in primis, siamo sotto organico da tempo, e in una città come questa sono troppo pochi, e la loro presenza è difficilmente percepibile, tranne che per le uscite dalle scuole (ancora per poco temiamo). Basta con gli avvisi, chi non rispetta gli orari deve sapere che verrà sanzionato senza fallanza se fermato. Basta con i timori nell’uso dei poteri che la legge ti ha conferito: conosci le debolezze dei tuoi concittadini, all’ora delle vasche serali, nel fine settimana, sentito il Prefetto, chiudi le piazze e le strade del centro cittadino, come previsto dal DPCM, il carnaio non è più proponibile, è un insulto ai commercianti ed ai cittadini ligi e rispettosi, che il tuo comportamento tollerante riempie di rabbia e frustrazione. Non abbiamo bisogno di un padre ora, ma di chi applichi senza eccezioni le regole, affinchè tutti possano rispettare la tua imparzialità e la tua applicazione pedissequa delle leggi. Più attendi e tergiversi, più la situazione andrà velocemente degenerando e ci travolgerà con maggior violenza. Non fare l’opinionista, il consigliere delle coscienze, chi se ne frega del destino comune non ne ha di coscienza, e allora va forzato al rispetto, a tutela degli altri. Non parlare come un turista, guardando la città dal di fuori e descrivendone le bellezze: sei un cittadino tra i cittadini, ma sei il primo cittadino, devi svegliare le coscienze, non blandirle, tutti sappiamo quanto è bella la nostra città».

Rispetto alla riunione del COC

«E per ultimo – continuano i due consiglieri -, leggendo della riunione del COC di ieri, apprendiamo della intenzione manifestata di reperire volontari da formare per la gestione dell’emergenza e la vigilanza, previa opportuna formazione e copertura assicurativa, tramite il coinvolgimento di associazioni di volontariato, e una domanda ci sorge spontanea. Ci sono in questo comune, tra gli altri, soggetti volontari formati per gestire le emergenze, con decine di missioni all’attivo in zone o circostanze critiche, come nell’immediatezza del sisma del 2016, con veicoli attrezzati per le emergenze. Sono mossi da puro spirito di servizio, e nulla hanno mai ricevuto dal nostro Comune, mentre invece avrebbero titolo di vedersi assegnare una quota dei fondi regionali destinati al volontariato. Hanno avuto solo una sede, neanche assegnata in modo ufficiale, sempre con il pericolo incombente di essere cacciati, e questo è vergognoso. Si sono premiati dalla Regione Marche e dalla Confindustria (ci pare li abbia premiati proprio tu), sono dotati di mezzi di radiocomunicazione all’avanguardia, indispensabili nelle emergenze, e di ogni attrezzatura utile, che nessun’altro ente ha a disposizione in città, dotazioni e divise acquistate con sacrifici e donazioni. Essi lavorano in silenzio, senza chiedere nulla se non di poter svolgere la loro opera al servizio della collettività. Operano nei comuni dell’unione montana con venti soggetti operativi assicurati, attrezzati e perfettamente formati.

L’unica associazione di protezione civile dotata del decreto attributivo della c.d. Funzione 7, relativo alle radiocomunicazioni di emergenza: si tratta di Radio Club Piceno, speriamo tu li conosca, noi quasi per caso abbiamo appreso, tramite tanti articoli di stampa e la loro pagina fb, di tante operazioni ammirevoli, dall’alto valore umanitario, altruistico e filantropico, uniti ad una grande professionalità e competenza, ovunque apprezzate. Eccetto a San Benedetto del Tronto, e pensare che hanno la loro sede operativa proprio qui, ma dalla nostra amministrazione non sono mai stati interpellati. Ora noi chiediamo il motivo per cui, prima di cercare in giro volontari da formare, sempre ben accetti, non siano stati (già nella precedente emergenza ed anche, come dovuto, in sede di COC), immediatamente convocati ed arruolati in questa dura battaglia contro la pandemia e per la salute e la sicurezza della nostra città, per l’assistenza alla popolazione, per la vigilanza ed il soccorso, come valido aiuto, in sinergia con i volontari della Protezione Civile. Vorremmo capire perché non hanno mai avuto da noi un minimo aiuto, perché non contribuiamo almeno con la bolletta della luce. Lo sai sindaco che ci sono persone che dopo il lavoro si dedicano regolarmente a quanto di più prezioso esista in tempi come questi, quello che chiamiamo “altruismo altamente qualificato”? Riteniamo saprai fornirci una spiegazione adeguata per giustificare questo immane ed inaccettabile spreco di risorse umane e professionali. Attendiamo riscontro, e attendiamo anche che ti cali nei panni di sindaco, finalmente».

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