Fase 2, il Vescovo D’Ercole: “Le chiese non sono un luogo di contagio”

ASCOLI – “E’ stata una doccia fredda ascoltare che le messe non potranno ancora essere celebrate”. Lo dice il Vescovo di Ascoli Giovanni D’Ercole dopo il nuovo decreto del governo in vista della Fase 2.

“Bisogna riaprire anche le chiese e tornare a celebrare l’Eucarestia. Le persone sono stanche a causa del lockdown. Molti stanno anche iniziando ad avere turbe psicologiche e noi possiamo dare una mano” dice

“Non capiamo perché non si potranno celebrare le messe, ma solo i funerali. Lasciate che siamo noi a decidere su questo aspetto. I nostri sacerdoti sono responsabilizzati e non agiscono in modo sconsiderato. Il diritto al culto e alla religiosità è sacrosanto e garantito dalla Costituzione e dalla coscienza.  Credo che il buonsenso prevarrà e il comitato tecnico scientifico non può  pensare che la chiesa è il luogo del contagio: non è vero, non è un luogo degli untori, ma lo spazio della speranza ma il posto dove anche chi non ama la Chiesa, può avere una parola di conforto e dove tutti possono trovare qualcosa di costruttivo e utile. Dio è quello che ci sta aiutando di più in questo periodo: bisogna più obbedire a Dio o agli uomini” ha detto D’Ercole

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