Flop primarie, il sindaco Castelli (FI): "Pd litigioso e Renzi ha perso appeal"

Il 30 aprile è crollata l’affluenza alle primarie del Pd. L’8 dicembre 2013 si svolsero le primarie tra Renzi, Cuperlo e Civati. A San Benedetto del Tronto fu registrato un afflusso di 2.449 elettori, nella provincia di Ascoli Piceno in totale 11.382 votanti (compreso San Benedetto).

Alle primarie del 30 aprile 2017 a San Benedetto hanno votato in 1.398, dunque 1.051 in meno. In tutto il territorio della Provincia di Ascoli si sono recati alle urne in 6.464. Rispetto al 2013 hanno votato 4.918 elettori in meno nel Piceno. Un calo attribuibile, sembra, alla scissione di Articolo Uno e alle divisioni interne. Si pensi che il deputato Luciano Agostini è passato da Renzi a Orlando, mentre Valerio Lucciarini e Anna Casini sono rimasti con Renzi.

In queste ore sta girando sui social una locandina parodistica di un film immaginario sul flop delle primarie, con protagonisti Agostini, Casini e Francesco Ameli, consigliere nel Comune di Ascoli

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il post è stato pubblicato nella pagina Facebook del sindaco di Ascoli, Guido Castelli.

“Non sono l’autore né il committente della locandina”, assicura Castelli. “Mi è stata inviata tramite Whatsapp e l’ho pubblicata su Facebook, reputandola satira: la satira è la linfa della democrazia. Una normale parodia per riderci sopra”.

Castelli cita la frase latina “castigat ridendo mores” (fustiga i costumi col ridere), per puntualizzare che “non c’è politica nella locandina, ma goliardia”.

Sindaco Castelli, come giudica il crollo dei votanti alle primarie del Pd?
“E’ un dato politico la contrazione dell’affluenza del 40% rispetto alle primarie del 2015 per le elezioni regionali. Rispetto al 2013 e al 2015 la spinta progressiva di Renzi si è ridotta, soprattutto dopo il 4 dicembre”.

Non crede che la scissione di Articolo Uno abbia inciso sulla minore affluenza?
“E’ l’appeal del renzismo che va scemando. Renzi fino al 2014 era considerato come un fenomeno nuovo, positivo, di innovazione. I due anni di governo hanno fatto male all’immagine di Renzi l’innovatore. La promessa di rottamare si è arenata. E lui ha avuto la fortuna di gestire l’Italia in una fase in cui c’erano delle congiunzioni astrali piuttosto incoraggianti come il cambio favorevole. Solo il quantitative leasing di Draghi ha portato all’acquisto di titoli di Stato dalla Banca Centrale Europea con un risparmio di circa 15miliardi di euro, però non ha agganciato la ripresa. La politica dei bonus non ha sfondato. Rimane un fenomeno della politica, perché non si passa da sindaco di Firenze a presidente del Consiglio, ma la su spinta si è affievolita”.

Nel Piceno, invece, il calo del Pd a cosa è attribuibile?
“Come detto, il renzismo si è molto appannato, e nella nostra zona c’è un Pd molto affaticato.  La gestione regionale del terremoto è deficitaria e l’appeal della Casini molto ridimensionato: polemiche con Coldiretti sulle stalle  e le casette”.

Tra un anno si voterà per le elezioni politiche, l’onorevole Agostini non si ricandiderà.
“Il fatto che si profili il dopo Agostini aumenta la conflittualità interna, perché la successione sarà argomento per le candidature. Ci sono diversi outsider, come il sindaco di Monteprandone, Stefano Stracci, e il presidente della Provincia di Ascoli Piceno, Paolo D’Erasmo”.

Dei problemi del Pd ne sta beneficiando il centrodestra?
“San Benedetto ha perso il Comune, dopo dieci anni con un sindaco Pd. Ed ora tra Ascoli e San Benedetto il 50% dei Comuni è governato dal centrodestra, anche questo vorrà dire qualcosa. La sconfitta di Paolo Perazzoli (candidato sindaco del Pd a San Benedetto del Tronto, Ndd) e la vittoria di Pasqualino Piunti è un segnale di uno stato di salute affaticato. E’ tipico di una situazione governata in maniera conflittuale: il caso San Benedetto è esemplare. Finché il centrodestra sarà compatto se la potrà giocare sempre”.

La maggioranza di San Benedetto si è però divisa sulla sfiducia al presidente del Consiglio comunale, Bruno Gabrielli.
“Non entro nel merito della questione. Dico solo: viva il sindaco Piunti, sempre e comunque. Io sono per la governabilità e un grande sostenitore di Piunti. Credo che il centrodestra abbia l’obbligo di sostenere compattamente il primo cittadino di San Benedetto del Tronto.  Quando il centrodestra governa ha il dovere di appoggiare i sindaci: io sono sempre dalla parte della governabilità”.

 

 

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