Gabrielli: "Se la magistratura accerterà reati, chi ha sbagliato pagherà"

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il presidente del Consiglio comunale di San Benedetto del Tronto, Bruno Gabrielli, è stato revocato dalla carica nel consesso civico di sabato 29 aprile. La mozione di sfiducia è stata approvata con 19 SI’, un NO, tre astenuti e due non voto. L’atto diverrà esecutivo dopo 15 giorni dalla pubblicazione.

Consigliere Gabrielli, sulla base di quali riscontri ha accusato il capo di gabinetto del sindaco, Luigi Cava, di essere il regista della mozione di sfiducia?
“Di questo ne parlano tutti da settimane: nella seduta consiliare ho reso pubblico qualcosa che era risaputo. E’ ovvio che l’operazione non l’abbia condotta da solo, ma con altre figure politiche”.

Forza Italia è presente nel consesso civico con tre consiglieri più il sindaco Pasqualino Piunti. Siete dunque in quattro e dallo scrutinio segreto sono risultati tre astensioni e un No, perciò i conti tornano.
“Noi tre consiglieri, io, Valerio Pignotti e Stefano Muzi, c’eravamo accordati di scrivere sulla scheda astenuto (nella foto Gabrielli inserisce la scheda nell’urna, ndd) e allo spoglio ne sono risultate tre con astenuto. Il quarto di Forza Italia è il sindaco Piunti, che ho sentito al telefono venerdì chiedendogli di non entrare in cabina, ma poi è entrato e allo spoglio non c’è stata una scheda bianca. Eppure lui mi aveva detto che si sarebbe astenuto e per astenersi doveva lasciare la scheda bianca. Sto facendo questa riflessione ad alta voce, senza accuse”.

Da oggi in avanti cosa cambia nei suoi rapporti con la maggioranza?
“In Consiglio terrò una posizione critica: quello che riterrò buono per la città avrà la mia approvazione, quello che non sarà utile per i cittadini verrà respinto. Da qui in avanti non dovrò rispondere ad ordini superiori, ma agirò sempre nel pieno ed esclusivo interesse della città di San Benedetto del Tronto”.

Si spieghi meglio, rimarrà in maggioranza?
“La maggioranza ha avuto un atteggiamento ostile nei miei confronti, non so in questo momento cosa sia la maggioranza. Però sono e resterò nel gruppo di Forza Italia: mi muoverò in sintonia con il gruppo”.

Presenterà ricorso al Tar contro la delibera con cui è stato revocato dalla carica di presidente del Consiglio?”
“Su questo non c’è dubbio, perché nella mozione ci sono motivazioni infondate e false: chi ha firmato la revoca dovrà assumersi le responsabilità delle sue azioni. Cito tra, gli altri, l’avermi accusato di avere rilasciato una intervista in cui asserivo che il Festival del Brodetto è inutile: non c’è un articolo, dico uno, in cui risultano queste dichiarazioni. Mi si accusa di essermi rifiutato di portare in Consiglio il regolamento per i contributi alle associazioni. Ebbene, si fa riferimento ad un fatto che sarebbe accaduto a gennaio: siamo a fine aprile e ancora non c’è una delibera di Consiglio sull’argomento. Come potevo rifiutarmi di portare in Consiglio un documento che non c’è? La giustizia farà il suo corso, sia a livello penale sia a livello amministrativo. Già ho presentato l’esposto alla Procura di Ascoli e alla Prefettura, ma non mi fermerò: esplorerò altre vie”.

In maggioranza si continua a sostenere che la sfiducia sia di natura personale, non politica.
“E qui casca l’asino: se era una questione personale non si poteva usare uno strumento politico come la revoca dalla carica di presidente del Consiglio. Non stiamo ad amministrare un condominio, ma la città di San Benedetto del Tronto. Ritengo che in tutta l’operazione vi siano consistenti elementi di illegalità: se la magistratura reputerà che sono stati commessi reati, chi ha sbagliato pagherà”.

 

 

 

 

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