Gli chalet convivono con il Covid19: quale scenario per la sopravvivenza?

Noi SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il comparto turistico della Riviera reclama l’attenzione della politica sulla sua centralità per l’economia cittadina. Massima allerta dei gestori degli chalet che non vogliono farsi trovare impreparati dalla prossima riapertura e che devono fare i conti con le misure del distanziamento sociale imposte dal contenimento e dalla prevenzione dell’epidemia.

Sandro Assenti, gestore di uno tra gli chalet più noti e rinomati della spiaggia sambenedettese, spiega, in vece di Presidente di Confesercenti, quale è la situazione reale con cui i balneari devono fare i conti.
Come si stanno organizzando i balneari in Riviera?
Sanno perfettamente quello che devono fare, la Regione ha stilato un protocollo decisamente a favore dei balneari. Sono state ridotte le misure in modo accettabile da 20 a 10 metri quadri per ombrellone. Tanto da far registrare la perdita solo di qualche ombrellone.
Quali sono le principali criticità per voi?
Senz’altro una è la ristorazione. Infatti i tavoli saranno distanziati di un metro tra loro e le persone a loro volta di un metro, a meno che non si tratti di un nucleo familiare.
E in spiaggia? Come vede la situazione alla luce degli ultimi giorni?
“I lettini saranno distanti tra loro di un metro, quelli singoli un metro e mezzo. È importante rispettare le norme di sicurezza, e mi riferisco alla scarsa percezione del pericolo della popolazione. A livello nazionale nell’ultimo fine settimana c’è stato uno sbracamento. Quasi l’epidemia non facesse più parte del nostro presente”.
 
 
Il problema più grande?
“Noi abbiamo il problema di evitare gli assembramenti, ma è difficile far mantenere le distanze, siamo preoccupati, rischiamo multe salate. Negli stabilimenti si deve entrare e uscire con la mascherina. Nelle aree comuni, (bar, servizi igienici e cassa) occorre rimettere la mascherina, anche se poco prima si stava mangiando. Queste norme che possono sembrare scontate non lo sono perché i clienti dovranno mettere cura nel rispettarle, chiediamo una grande collaborazione.
Serve senso civico?
“Questo week end la gente ha mollato, noi non possiamo fare gli sceriffi. Per aiutarci sta emergendo la figura dello Stuart, una figura per il controllo del rispetto delle norme di sicurezza da impiegare per lasciare il personale fare il proprio lavoro. C’è un problema grosso che riguarda il controllo, noi dobbiamo relazionarci con il cliente, è imbarazzante. Confidiamo nella civiltà dei clienti”.
C’è qualcuno che non riaprirà?
“Riaprono tutti. Ho avuto solo conferme. Ma rimane molta preoccupazione”.
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