Grande partecipazione all’acceso forum elettorale a Palazzo dei Capitani

Grande partecipazione all'acceso forum elettorale a Palazzo dei Capitani

ASCOLI PICENO – Sala della Ragione gremita per il forum elettorale organizzato da Vera tv e Corriere Adriatico questa sera al Palazzo dei Capitani. I sette aspiranti deputati al collegio uninominale della Camera dei deputati Antimo Di Francesco, Marco Fioravanti, Roberto Cataldi, Pierpaolo Flammini, Gabriele Marcozzi, Giorgio Ferretti e Andrea Quaglietti, hanno cercato di esporre le loro idee sui principali temi di interesse locale e non solo. A moderare l’incontro i giornalisti Mario Paci e Gloria Caioni.

Come non partire da uno dei temi di principale divisione politica come l’ospedale unico Piceno. Ad aprire il confronto è stato il candidato del Pd Antimo Di Francesco: “Non deve essere oggetto di strumentalizzazione, servono elementi di concretezza. E’ necessario condividere un progetto tra sindaci, operatori di sanità e rappresentati dei lavoratori. Il diritto alla saluta viene prima dell’ubicazione della struttura. Non tutto va bene sulla sanità e lo abbiamo detto più volte, ma dobbiamo fare un salto di qualità ed andare oltre a qualsiasi campanilismo”. Successivamente è stata la volta del candidato di Fratelli d’Italia Marco Fioravanti: “I dati preoccupanti sono i tempi d’attesa. L’Ospedale unico costa 241 milioni; la nostra proposta è quella di un’Azienda ospedaliera Marche sud in grado di attirare pazienti anche dal vicino Abruzzo. Basta un atto in giunta regionale che permetta la distribuzione dei serviz. Costerà molto meno dell’ospedale unico e farà risparmiare diversi soldi”. Il candidato del Movimento 5 Stelle Roberto Cataldi ha invece concentrato il suo discorso sul taglio degli sprechi: “Ho deciso di candidarmi perché il cinque stelle mi è parsa l’unica forza che combatte gli sprechi della politica e la corruzione. Con la spending review e la diminuzione delle partecipate crediamo che la politica si diriga verso il cittadino. E’ sempre più difficile trovare la strada aperta per l’ospedale, tra file lunghe e difficoltà. Qui bisogna intervenire con determinazione, perchè i soldi ci sono e le aree di spreco sono quelle appena elencate”. Flammini di Liberi e Uguali non ci sta ad entrare nella discussione prima di un’idea del progetto: “Non posso dire se essere positivo o meno se non c’è un business plan; per questo invito Piunti e Castelli a convocare Ceriscioli il 5 marzo. Dal 2015 il Piceno ha detto addio ad un terzo della sanità, è ora di ristabilire le priorità della sanità. Noi diciamo no ai medici nel pubblico che lavorano in privato incrementando il loro reddito”. Marcozzi (Potere al Popolo): “Ci interessa il contenuto e non il contenitore dell’ospedale. La spesa sanitaria va aumentata; non possiamo speculare sulla vita delle persone. Via i ticket, aumentare i presidi ambulatoriali e più prevenzione sono i punti cardini che sosteniamo. Sosterremo con forza anche lo sblocco delle assunzioni nel pubblico”. Per il Movimento della Famiglia Quaglietti si è espresso negativamente sull’ospedale unico: “Creare un nuovo ospedale nella vallata comporta un costo eccessivo vista la conformazione del nostro territorio. Bisognerebbe puntare al potenziamento degli ospedali di Ascoli e San Benedetto, e ricordarci di non abbandonare l’area montana martoriata dal terremoto anche dal punto di vista sanitario”. Per Ferretti di Casapound: “Non c’è alcuna determina regionale, stiamo parlando del nulla. La nostra posizione è contraria all’ospedale unico, ma vanno garantiti i servizi alle due città. Gli spostamenti sono difficili, soprattutto nell’area montana. Siamo favorevoli ad un’Azienda sanitaria d’eccellenza, nostro tema storico, visto che ce ne sono tre nelle altre zone delle Marche”.

Impossibile non parlare poi della questione immigrazione, particolarmente sentita ad Ascoli per la presenza del centro di Carpineto, ma soprattutto dopo gli eventi accaduti a Spinetoli. Ad iniziare è stato Ferretti: “I soldi per respingere gli immigrati li troveremo dalle slot; troviamo sempre soldi per le banche e mai per i cittadini. Noi vogliamo sovranità economica uscendo dell’euro. Il debito pubblico porta soldi ai cittadini, basta pensare al Giappone. Siamo contro il pareggio bilancio, l’austerità e lo ius soil. Infine sull’immigrazione siamo totalmente favorevoli allo stop”. Per il candidato di Potere al Popolo, Marcozzi, la vicenda di Spinetoli non è stata ben gestita: “Il sindaco non è uno sceriffo, tra l’altro dello stesso partito del ministro che ha gestito in questo modo l’immigrazione. Questa situazione sta portando ad una lotta di classe tra i popoli, con gli italiani impoveriti aizzati contro i migranti. Andava usata la democrazia e non fiaccolate e striscioni”. Anche Quaglietti del Popolo della Famiglia è contro lo ius soil: “Il miglior modo di accogliere passa per il comune, che conosce determinate dinamiche interne. Dobbiamo gestire questi flussi secondo principi di equità ed equilibrio. Siamo contro lo ius soil perchè non possiamo accogliere tutti, ma non chiudiamoli nelle case di movimenti politico che sfruttano la dignità della persona”. Flammini di LeU attacca il primo cittadino di Spinetoli Luciani: “Il sindaco non ha originato una marea nera nascosta da tempo. Quello che dice Caspaound non è assolutamente veritiero, io ho lavorato in Africa e posso assicurare che i bambini hanno il sogno di calcare i campi di calcio e loro come potrebbero evitare il verificarsi di questi eventi?”. Cataldi del M5S non prende posizione sul tema ma analizza come migliorare la situazione migranti: “Davanti a fatti di cronaca come quello accaduto a Macerata è giusto che Di Maio non sia intervenuto, visto che oggigiorno si punta sempre più ad accaparrarsi voti speculando su questi fatti. Nel nostro programma ci impegniamo con due punti per combattere il business dell’immigrazione. E’ inaccettabile che siano necessari due mesi per l’identificazione dei migranti, con conseguente maggior permanenza del richiedente; quindi il nostro intervento sarà rivolto per ridurre al minimo questa fase, senza però dimenticare le azioni da intraprendere nei paesi di provenienza dei migranti”. Successivamente è la volta di Fioravanti che precisa: “Non esiste alcun mio conflitto d’interesse, come già dimostrato più volte, con la Giocamondo e la gestione migranti da parte della Giocamondo. I responsabili politici di questa situazione sono Renzi, Minniti e Alfano. A me piange il cuore vedere morti ma io non posso far finta di nulla quando vedo i nostri padri di famiglia divorziati che non arrivano a fine mese”. Per il candidato Pd Di Francesco: “Basta strumentalizzare l’immigrazione. Ricordo che il trattato di Dublino è stato firmato da Berlusconi e la Bossi-Fini non l’abbiamo fatta noi. Minniti ha fatto un lavoro importante e strutturato. Troppo facile fare critiche e non proposte come Fioravanti. Siamo per l’adesione dello sprar, che sicuramente permetterà un’accoglienza integrata rimettendo al centro i valori della democrazia e della solidarietà”.

Ogni candidato ha poi rivolto ad un potenziale rivale una domanda, prima di quelle arrivate dai presenti in sala. Fioravanti sulla proposta di dimezzamento dello stipendio: “La Meloni ha rinunciato ad auto blu ed altri privilegi, ma bisogna fare politica e non far solo propaganda. Anche il mio partito mi ha chiesto di presentare il casellario giudiziario”. Ferretti sulla gestione migranti ad Ascoli e questione stadio Del Duca: “Siamo per la chiusura del centro di Carpineto a causa dei gravi episodi verificatisi in città. Siamo inoltre contrari allo sprar che va a toccare il bilancio comunale per il 5%. Sullo stadio c’è una diatriba tra società e comune. L’attacco del Pd è strumentale, i ritardi sono anche dovuti a tempi burocratici interminabili”. Cataldi proprio sulla lentezza burocratica: “Tramite lo studio che gestisco ho avuto modo di conoscere imprenditori stranieri, che mi hanno ripetuto la difficoltà nel fare impresa in Italia per la presenza eccessive di leggi. Personalmente, visto che si tratta della mia materia, ho già pronto un disegno di legge in grado di ridurre la burocrazia”. Flammini sui fatti di Bologna di ieri: “La violenza va sempre condannata. Non ho seguito bene la vicenda di ieri pomeriggio, ma è scandaloso che una forza politica (Forza Nuova, ndr) si pronunci a favore di un criminale come Traini e si propaghi per sostenere le sue spese legali”. Quaglietti sul welfare: “La provincia mi conosce per le tante lotte sindacali fatte sul territorio, dove abbiamo tutelato molti lavoratori e trattato con diverse aziende. Sono sceso in campo con un movimento che mette al centro la famiglia. In questi anni, in assenza dello Stato, il vero welfare lo ha fatto la famiglia che genera e pensa al futuro e alla crescita del nostro paese”. Di Francesco sulle conquiste del Pd: “Il pil è cresciuto dell’1,5% e il rapporto debito pil si è stabilizzato. Si sono messi in campo interventi che hanno favorito l’occupazione e l’obiettivo è quello di continuare su questa strada che ha portato anche all’aumento dei posti di lavoro”. Marcozzi sulle droghe leggere: “In merito alla legalizzazione della droga leggera siamo da sempre favorevoli per uso personale e terapeutico. Non capisco come ancora nel 2018 si possa sequestrare una pianta di cannabis”.

Infine è stata la volta del pubblico. Momenti di tensione quando sono arrivate domande scottanti per il candidato di Fratelli d’Italia Marco Fioravanti sul presunto conflitto d’interessi nella gestione migranti con la Giocamondo. Il candidato si è difeso definendo, i circa dodici oppositori politici ascolani, “trombati” della politica ascolana. Una figura non molto positiva quella messa in scena tra le due parti contendenti, visto che il tema trattato era quello delle elezioni politiche e non certamente le amministrative di Ascoli. Questa volta a vincere è stato il lato negativo del campanilismo ultra provinciale.

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