Haemonetics: nulla di fatto per ammortizzatori sociali ed incentivi

L’incontro di oggi in Confindustria è stato tutto incentrato sul piano B: la chiusura dello stabilimento ed il licenziamento dei 185 lavoratori, ammortizzatori sociali ed incentivi. La proposta complessiva della Haemonetics è stata ancora inadeguata e non congrua, assolutamente deludente se consideriamo che questa proposta prescinde del tutto , escludendola, dalla ripartenza produttiva della fabbrica. La fase interlocutoria nell’ambito della procedura prosegue, la Haemonetics presenterà una nuova proposta al prossimo incontro fissato per il 03/10. Con la delegazione Haemonetics, nelle tante divergenze che abbiamo su una cosa siamo d’accordo: la nuova cordata di imprenditori si deve manifestare nelle prossime settimane a fabbrica calda e poi magari perfezionarsi in un tempo un po’ più lungo, altrimenti vuol dire che non ci sarà mai e la Haemonetics ha aggiunto che gli impianti, macchine importanti di valore e di unicità, non saranno lasciate ad ammuffire dentro lo stabilimento ascolano, ma verranno portate via.

L’OBIETTIVO – La battaglia fondamentale, per noi, rimane incentrata sul piano A: la ripartenza della fabbrica , occupazione e sviluppo. Le maestranze della Haemonetics hanno bisogno di un futuro, di lavoro e dignità, sono drammaticamente amareggiate perché tradite dalla Haemonetics e non si rassegnano al fatto che la Haemonetics continui a sviluppare grandi affari con la Sanità Italiana e chiuda l’unico stabilimento che ha in Italia, quello di Ascoli Piceno, licenziando 185 lavoratori. L’ammortizzatore sociale è importante ma è decisiva la rioccupazione, decine di lavoratori questa mattina, sotto la sede della Confindustria, hanno manifestato con cartelli e fischietti. In questi 40 giorni, tanti sono i giorni che restano per il termine della procedura, ci dobbiamo tutti spendere al massimo perché una cordata di imprenditori coraggiosi, e ce ne sono di interessati, sappia prendere una decisione che unisca scommessa imprenditoriale ed attaccamento al territorio.

LA SPERANZA – Il MISE ha già il tavolo aperto, ed è lì che dovremo tornare a chiudere la partita. L’impegno del Governo e del Ministro Zanonato potrebbero avere un ruolo importante e decisivo.

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