I “Disoccupati Piceni” al mercato di San Benedetto per sensibilizzare la popolazione

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – I “Disoccupati Piceni” questa mattina sono al mercato ambulante di San Benedetto per sensibilizzare la popolazione sul grave problema della perdita del lavoro. “Ci saremo tutti i martedì  e venerdì”, assicura il rappresentante dei “Disoccupati Piceni” Luigi Pignoloni.

I rappresentanti del gruppo lunedì pomeriggio hanno incontrato al Circolo Nautico Sambenedettese i sindaci di Ascoli Piceno Guido Castelli e di San Benedetto Pasqualino Piunti. La riunione si è svolta dopo l’incontro tra i primi cittadini del cratere sismico.

“Al sindaco Castelli – dice Pignoloni – abbiamo chiesto di convocare un incontro con tutti i primi cittadini della provincia di Ascoli, per sottoscrivere e inviare il nostro documento alla Regione Marche. Chiediamo che la crisi del Piceno diventi il primo punto all’ordine della nostra Regione: ormai troppi sono i cittadini senza occupazione e reddito. Tra l’altro non capiamo perché il Piceno, già fortemente colpito economicamente, non sia stato inserito nel DECRETO-LEGGE 20 giugno 2017, n. 91, “disposizioni urgenti per la crescita economica nel Mezzogiorno”. Era sicuramente un’opportunità importante per il nostro territorio, duramente colpito dal grave terremoto e da prima ancora dalla immane crisi economica, che continua a divorare rapporti sociali e famiglie”.

“Da poco la notizia – continua Pignoloni – riferita sul canale Rai3 TG Marche: l’Istat afferma che nell’ultimo anno, nelle Marche, sono stati persi oltre 2mila posti di lavoro e circa 700 aziende in agricoltura. La CNA lancia un grido d‘allarme, parlando di una regione che sta in “regressione”, una situazione in controtendenza con gli sviluppi per l’agricoltura nel resto del Paese.

Queste cifre dovrebbero avere un significato allarmistico, per i nostri rappresentanti del popolo, che dovrebbero vivere con le stesse condizioni dei comuni cittadini. Ci rifiutiamo di accettare le parole che ultimamente molti passanti, incontrati per strada, ci dicono, ossia che consiglieri regionali hanno uno stipendio lordo di circa 11mila euro mensili, per non parlare degli stipendi dei nostri parlamentari a Roma, tutti vivono in una realtà ovattata. In che modo essi possono rendersi conto e cercare di risolvere i problemi della gente comune senza reddito?  Qui il dramma si allarga giorno per giorno, vorremmo sapere se i nostri rappresentanti, sindaci, consiglieri regionali e parlamentari, quando termineranno il loro mandato, frequenteranno il centro per l‘impiego, come fanno i cittadini comuni, per trovare un’occupazione. Se almeno una volta nella loro vita sono stati disoccupati, hanno letto sugli annunci che  l’età massima per l’assunzione è 29 anni, e provato il senso di sconforto per essere troppo vecchi per lavorare. Oppure la grande parte di loro, ha un’occupazione pubblica che li attende a fine mandato?

Inoltre ci rivolgiamo agli amministratori locali che hanno risposto con sollecitudine allo (SPRAR), chiedendo perché a noi disoccupati non date risposte. Ricordiamo la definizione di SPRAR, Sistema di protezione per richiedenti asili e rifugiati, costituito dalla rete degli enti locali per la realizzazione di progetti di “accoglienza integrata” che garantiscono interventi che superano la sola distribuzione di vitto e alloggio, prevedendo in modo complementare anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio economico. Anche noi – conclude Pignoloni –  cittadini locali senza occupazione e reddito, gradiremmo percorsi individuali di inserimento socio economico, visto che lo (SPRAR) è finanziato con le nostre tasse”.

Si può aderire al gruppo “Disoccupati Piceni” inviando un messaggio al numero WhatsApp 334 7555 410 oppure seguendo la pagina Facebook.

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