I Disoccupati piceni “I fondi del Recovery Fund siano utilizzati per ridurre le disuguaglianze”

“Nell’ultima manovra economica, si parla di bonus, buoni spesa, e lotterie, provvedimenti temporanei, che non risolvono la crisi economica-sociale. Nessuna proposta per ridurre gli sprechi, inoltre per alcuni cittadini che dichiarano fino a 50 mila euro l’anno, è previsto il rinvio delle tasse e contribuiti per ripartire, mentre altri anche disoccupati da anni, con reddito sotto i 10 mila euro, pagano tutto e senza ristori, perché queste differenze non siamo tutti italiani? Risorse erogate che in ogni caso qualcuno in futuro dovrà pagare” Lo dicono i Disoccupati piceni.”

Qualche mese fa un giornale nazionale, titolava in Italia “3-miliardari-più-ricchi-di-6-milioni-di-poveri”, per sottolineare che il divario tra agiati e poveri inesorabilmente si allarga. Dall’Unione, arriveranno circa 81 miliardi a fondo perduto, erogati per le aree più svantaggiate, con il nobile principio di colmare le disuguaglianze. Opportunità da non perdere, tante pagine e parole, per descrivere la imminente approvazione di progetti faraonici, digitalizzazione, smart working, economia circolare, eccetera, per la cosiddetta rinascita e l’inclusione sociale” dicono.

“Ma come è possibile, pensare di far arrivare almeno una parte di questi miliardi nelle tasche degli ultimi, senza assicurare un occupazione e soprattutto ripristinare i diritti per un impiego dignitoso e ben retribuito, a tutti i lavoratori sia pubblici che privati? Nessuno nasce povero, ma la miseria è il risultato di regole e norme sbagliate. La situazione per molti marchigiani, vittime della precarietà che hanno superato i 40 anni e ancor peggio i 50 anni, continua ad essere senza nessuna prospettiva, pur essendo iscritti ai centri per l’impiego da anni” proseguono.

“Oltre al disinteresse per queste problematiche, ben evidenziato, in questi ultimi anni dai nostri rappresentanti eletti a Roma e a Bruxelles, non possiamo non notare purtroppo la mancanza di solidarietà, ora anche tra le maestranze, che di fronte ad alcune decine di licenziamenti, non propongono con decisione la riduzione dell’orario di lavoro, ed impedire che qualche collega rimanga a casa. Le feste sono alle porte, auguriamo tanta serenità, sperando che con l’impegno di tutti la situazione possa migliorare” concludono.

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