I Disoccupati Piceni: “Retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del lavoro: è ora di agire”

ASCOLI – I Disoccupati piceni intervengono sulla situazione dell’emergenza sanitaria di questi giorni  che “Ha evidenziato in maniera ancora più forte la gravi crisi economica e sociale e le immense contraddizioni del nostro sistema economico. Da una parte, ci sono persone precarie costrette a lavorare in maniera irregolare per pochi euro ora, all’estremo opposto lo Stato pure in difficoltà, continua a elargire, premi cosiddetti di “performance” di parecchie migliaia di euro a retribuzioni già molto alte. Questo sistema non può più continuare, è arrivato il momento di rivedere molti pilastri dell’economia. Devono coesistere la precarietà e la sicurezza economica per vivere” dicono.

“Per primo si deve garantire un’occupazione regolare, e sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa. Tutti i lavori irregolari devono essere regolati, attraverso l’introduzione di un “salario minimo mensile”, e una “paga minima giornaliera” per i lavori occasionali. Inoltre va introdotta una “assicurazione civica” pagata in parte dallo Stato, dalla Regione e soprattutto dai Comuni di residenza, che garantisca un’indennità economica di compensazione per i salari mensili, sotto il minimo stabilito per una vita dignitosa” aggiungono

“L’integrazione economica al “salario civico”, è concessa a tutti i lavoratori precari e disoccupati, che si trovino in difficoltà tali, anche temporanee, da essere al di sotto, di quella soglia economica minima per una esistenza almeno accettabile. E’ chiaro, i Comuni dovranno iniziare a monitorare le attività economiche e controllare le irregolarità retributive e contrattuali. Questo sistema deve responsabilizzare le amministrazioni locali, perché la crisi è il risultato di una cattiva gestione del territorio” spiega il gruppo.

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