I Disoccupati piceni:””Dopo l’epidemia servirà rivedere un nuovo modello di società”

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“Con il nuovo decreto “Cura Italia”, si è visto sicuramente uno sforzo superiore, per limitare gli effetti negativi della crisi economica, ulteriormente aggravata in questi ultimi mesi. Provvedimento ancora insufficiente perché rimangono esclusi “gli ultimi”, come molti disoccupati over50” dicono i Disoccupati piceni.

“Il decreto ha sicuramente cercato di limitare i danni, alle imprese e ai loro dipendenti, ma non si è tenuto conto delle migliaia di lavoratori che avevano già perso da anni il lavoro. Sarebbe stato utile, autorizzare, per tutti i cittadini, lavoratori e anche per i disoccupati già da parecchi anni, una moratoria per ogni tipo di pagamenti e prestiti personali, e concedere inoltre un’indennità di 600 euro (una tantum) anche per i disoccupati esclusi dal reddito di cittadinanza, copiando il provvedimento delle partite iva. Nessun cittadino si dovrebbe sentire emarginato”

“Ci rammarichiamo che molti dei nostri onorevoli nazionali ed europei, e pure alcune parti sociali, non hanno ancora capito che cosa significa vivere senza un lavoro e un redito stabile, in un’area di crisi industriale complessa terremotata. Significa, vivere e dovere cercare un’occupazione, in un area dove il 70% delle grandi imprese hanno delocalizzato, significa che oltre a mancare il lavoro, manca il minimo per vivere dignitosamente. L’area, di crisi complessa industriale evidenza chiaramente il fallimento della Politica e dell’imprenditoria. Considerando, che viviamo in un’area di crisi complessa industriale, e ricordiamo anche in un’area colpita da un devastante terremoto, ci aspettavamo un capitolo riservato per queste territori, per chi è rimasto da anni senza occupazione ed esclusi anche dal reddito di cittadinanza. Continuiamo a essere “invisibili”, perché non abbiamo una rappresentanza politica e sindacale” proseguono.

“Avevamo chiesto di esaminare la situazione in base all’età del disoccupato involontario residenti nelle “aree di crisi complesse industriali terremotate”, suggerendo ad esempio l’anticipo pensionistico, il salvagente civico oppure l’assicurazione civica. Ci auguriamo, e siamo disponibili anche a un confronto, considerando che il prossimo mese, ci sarà la probabile revisione di questo decreto, per risolvere queste situazioni. Ci appelliamo nuovamente ai nostri parlamentari, nazionali ed europei, per velocizzare provvedimenti per aiutare questo il territorio. Finita l’emergenza, sarà importante rivedere tutto il sistema economico, e porre “l’essere umano” al centro dell’economia. Sarà il momento per rivedere alcuni pilastri del Paese, per ridistribuire il lavoro e la ricchezza” concludono i Disoccupati piceni.

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