I sindaci del cratere contrari al Decreto Sisma: “Andremo a protestare a Roma”

ASCOLI – I sindaci del territorio si dimostrano assolutamente contrariati dalla recente approvazione del Decreto Sisma. I primi cittadini, spiegano che le loro richieste non sono state recepite  in merito alla ricostruzione pubblica, privata e sul personale degli uffici tecnici. A gennaio i Sindaci manifesteranno il loro disappunto nella Capitale.

“E’ assurdo che ci siano norme stringenti nei cantieri per le opere straordinarie: un cantiere non può avere 22 passaggi differenti” dice il sindaco di Force Augusto Curti, “Gli ordini professionali, i Sindaci e la Regione si stanno lamentando . Manca l’impegno di chi ci rappresenta per una legge che chiediamo da tre anni” 

La Vicepresidente della Regione Anna Casini esprime “Vicinanza ai Sindaci perché capisco le loro problematiche. Non si tratta di speculazione politica ma  di proposte che vanno avanti da anni. ll precedente Governo ha fatto zero, quello attuale qualcosa sta facendo ma ancora non basta, è per questo che sono a fianco dei primi cittadini, per chiedere una svolta”. Chiedevamo tre piccole cose che non hanno recepito. Bisogna ragionare con il cuore per far ripopolare le nostre zone” dice il Vicesindaco di Arquata Michele Franchi.

“Manca una rappresentanza delle Marche del sud che vivono il dramma della ricostruzione” evidenzia Matteo Terrani, sindaco di Folignano  mentre Giovanni Borraccini aggiunge che  “La burocrazia è asfissiante. Ridateci il codice degli appalti, ridateci la normalità”.

“Bisogna farsi sentire. Noi siamo le vittime di questa situazione con le problematiche scaturite con l’erogazione del Cas” spiega il sindaco di Maltignano Armando Falcioni.

“Bisogna protestare con forza a faremo  sentire la nostra voce, non se ne può più. A Montegallo le macerie sono ancora li” aggiunge il sindaco di Montegallo e presidente della Provincia Sergio Fabiani, mentre Fabio Polini sindaco di Castignano si rivolge a “Mattarella che è il nostro ultimo baluardo. La nostra gente sta andando via abbandonando il territorio”.

Infine, per Martina Galanti, assessore alle politiche giovanili di Venarotta  “I riflettori sono ancora accesi ma il problema doveva essere già affrontato da tempo e in maniera diversa”.

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