Ieri sera il flashmob “Agape Ascoli” a difesa della Pinacoteca, ma l’Arengo replica

ASCOLI PICENO – Si è tenuto ieri sera “Agape Ascoli” un flashmob  nato in difesa della Pinacoteca Civica e ideato dall’artista ascolano Dante Fazzini.

In 60 hanno partecipato con candele, piccole opere d’arte e ironicamente con del cibo in mano, ad una pacifica protesta nata in seguito al disappunto manifestato da alcuni cittadini in seguito ad alcune cene che si sono svolte all’interno della stessa Pinacoteca. Secondo molti, il luogo non si presta per organizzare questo tipo di eventi perché durante le cene le modalità di svolgimento del banchetto sono state manifestamente contraddistinte da un uso improprio delle opere d’arte presenti all’interno della struttura museale. In particolare viene fatto riferimento al “Ma­nua­le di con­ser­va­zio­ne in­te­gra­ta dei beni cul­tu­ra­li e am­bien­ta­li” del­l’U­ni­ver­si­tà de­gli stu­di di Na­po­li” dove si dice che le opere d’arte possono essere messe a serio rischio dall’uso di candele e fumi in ambienti che molto spesso sono climatizzati per impedire il deterioramento delle opere. Due le iniziative che hanno creato le polemiche: la cena che si è svolta il 17 dicembre scorso organizzata dal Soroptimist e la festa di un’imprenditrice ascolana a metà novembre.

L’artista Dante Fazzini parla di “Manifestazione assolutamente apartitica, pacifica e trasversale da parte di cittadini che esprimono il proprio dissenso per queste scelte” dice Fazzini “Un decreto legge risalente al 2004 ha posto molti paletti riguardo alle manifestazioni che si svolgono in questi ambienti. In particolare, viene vietato anche l’uso delle candele e le sanzioni sono molto severe” aggiunge ancora Fazzini “La Pinacoteca deve essere utilizzata soltanto per il suo scopo naturale e questa città merita dignità e rispetto. Agape significa condivisione e adesso in molti sanno che dobbiamo soltanto mostrare il meglio di questa città” ripete Fazzini “Io non voglio candidarmi ma ho organizzato questa manifestazione per ribadire ancora una volta che la Pinacoteca va usata soltanto per la cultura e non per coltura”. L’artista ascolano annuncia, inoltre, di voler organizzare altri eventi di sensibilizzazione aggiungendo che “Non è affatto vero che tali eventi si fanno in luoghi culturali molto noti. I nuovi illuminati si sbagliano di grosso”.

Ma l’Amministrazione Comunale ribatte alle motivazioni della protesta e l’Assessore alla Cultura Giorgia Latini parla di “Iniziative decorose che si sono svolte civilmente come si fa in gran parte d’Italia. Noi non siamo certo stati dei precursori perché altrove queste iniziative sono state fatte molto tempo fa senza nessuna polemica” dice l’Assessore “Con gli eventi quali la cena in Pinacoteca per celebrare la riuscitissima mostra dedicata a Bertozzi e Casoni, siamo riusciti a ricavare anche dei fondi che saranno utilizzati proprio per la ristrutturazione delle nostre strutture” aggiunge la Latini “Noi rispettiamo i punti di vista, ma noi non abbiamo violato in nessun modo la legge. Le cene che si sono svolte in Pinacoteca sono state di alto livello, non feste da discoteca per teenagers , ma eventi rivolti esclusivamente a chi apprezza l’arte in ambienti che sono sempre stati rispettati.  Anche il professor Stefano Papetti si era espresso totalmente a favore di queste iniziative e quindi non vediamo il motivo”. Proprio il direttore dei Musei Civici dichiarò che per questo tipo di iniziative viene consentito un numero limitato di ospiti all’interno nei locali in questione mai per un periodo di tempo troppo prolungato. Le cucine non possono essere localizzate all’interno, con il cibo che deve essere preparato altrove e non ci devono essere allacci elettrici che possano innescare pericolosi incendi.

Print Friendly, PDF & Email

Articolo Precedente

Quartieri, tutti i nomi dei presidenti e i componenti dei direttivi

Articolo Successivo

Spesa per servizi telepass e viacard per le auto comunali: era proprio necessaria?