Il boss Graviano aveva un coltello nella cella di Ascoli

Giuseppe Graviano aveva un coltello nella sua cella del supercarcere di Marino del Tronto ad Ascoli.

Il boss mafioso di Brancaccio, le cui intercettazioni su presunte cortesie a Silvio Berlusconi sono state depositate agli atti del processo in corso a Palermo, aveva nascosta l’arma nell’intercapedine del letto.

Circa un mese e mezzo, durante un controllo degli agenti di custodia nella cella, è avvenuto il ritrovamento del coltello. Subito dopo, il detenuto è stato trasferito in un altro carcere di massima sicurezza, mentre la procura ascolana apriva un’inchiesta e il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria un’indagine interna. Nessun commento sulla vicenda, per ora, dalla Direzione dell’istituto di pena di AscoliPiceno. La Procura contesta a Graviano il porto abusivo di arma: una lama piuttosto lunga, con un’impugnatura realizzata con del nastro isolante. Il boss si è opposto al sequestro della lama, che sostiene non essere sua, facendo ricorso: una scelta difensiva che gli consentirà di avere accesso alle carte del procedimento in occasione dell’udienza di lunedì davanti al Tribunale del riesame ascolano.Non si sa come l’arma abbia potuto superare i controlli del carcere dove il boss stragista era detenuto in regime di 41 bis e dove è stato intercettato mentre parlava, durante l’ora d’aria, con il detenuto Umberto Adinolfi.

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