Il CineOcchio – “Green Book”, quando un’amicizia inaspettata supera il razzismo

New York, 1962. Tony “Lip” Vallelonga (Viggo Mortensen) è un buttafuori italo-americano, ignorante, grezzo, dai modi molto poco raffinati e razzista e quando il locale in cui lavora chiude per ristrutturazione è costretto a cercare un nuovo impiego per sbarcare il lunario. L’occasione di un nuovo lavoro gli si presenta subito ma il destino vuole che dovrà fare da autista al raffinato e colto musicista di colore, il suo esatto opposto dottor Donald Shirley (Mahershala Ali), in partenza per un tour negli stati più razzisti del profondo sud dove le maniere forti di Tony saranno di grande aiuto per chi, come Donald, all’epoca aveva la pelle nera. Di tappa in tappa tra i due nascerà una profonda amicizia nonostante le loro diversità ed il viaggio sarà un’occasione di crescita per entrambi; Tony riuscirà a ricredersi sugli afroamericani e difenderà il dottore nelle situazioni più difficili e Donald, musicista di colore sui generis, inizierà a prendere la vita con più leggerezza e ad uscire dalla sua torre d’avorio.

Un sorprendente film on the road tratto da una storia vera, un’affascinante avventura basata sugli stereotipi ma mai banale, coinvolgente ed a tratti ironico riesce a strappare sorrisi inaspettati e lacrime.

Dopo aver vinto 3 Golden Globes è in corsa per 5 premi Oscar e molto probabilmente sarà destinato ad essere una delle migliori pellicole dell’anno, sicuramente da vedere.

Print Friendly, PDF & Email

Articolo Precedente

Sanremo, "La Rua" vince il premio Assomusica 2019

Articolo Successivo

Sanremo, Faini autore della canzone vincitrice del Festival