Il CineOcchio – “Joker”, un Joaquin Phoenix da Oscar per un film magistrale

“Joker”, già premiato il mese scorso al Festival del Cinema di Venezia con il Leone d’oro al miglior film, stando alle opinioni dei critici e del pubblico scatenato sui social, avrebbe già messo un piede ad Hollywood per la notte degli Oscar. Ma a colpire spettatori ed esperti del settore, oltre al film drammatico ma strepitoso allo stesso tempo, è stato soprattutto Joaquin Phoenix che si è superato con una prova effettivamente da statuetta d’oro, perdendo 24 kg e studiando persone con disturbi emotivi di origine neurologica per dar vita ad un personaggio unico, incomparabile ed ineguagliabile.

La pellicola porta sul grande schermo le origini di uno dei più grandi villain dell’universo di Batman, Joker alias Arthur Fleck.

Arthur è un uomo profondamente alienato, preso a schiaffi dalla vita, bullizzato, calpestato ed ignorato da sempre, depresso e con un tic nervoso che lo fa ridere involontariamente rendendolo ancora più inquietante. Arthur sbarca il lunario vestendosi da clown e facendo pubblicità per strada, vive ai margini della società e nei bassifondi della città di Gotham con l’anziana madre, non ha amici, è solo con la sua malattia e vive la sua vita in una eterna e squallida routine fino a quando non viene aggredito in metropolitana; non riuscendo più a gestire lo stress reagisce uccidendo i suoi tre aggressori, ragazzi ricchi e viziati dipendenti del noto magnate Thomas Wayne. Mentre la polizia è in cerca del killer della metro, la cittadinanza, stufa del potere in mano all’elite e nauseata dalle parole di Wayne contro le classi sociali più disagiate, innesca una serie di rivolte ed elegge il clown-killer ad eroe metropolitano simbolo dei più poveri ed oppressi. Una spirale di violenza colpirà Gotham e porterà Arthur ad avere la “rivincita” sulla sua miserabile vita che, parafrasando le sue parole, da tragedia si trasformerà in commedia…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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