Il comitato “Obiettivo Salute Piceno” diventa “Attivamarche”

ASCOLI – Il comitato “Obiettivo Salute Piceno” si evolve e diventa“Attivamarche”. Un cambio di nome che mira a tutelare tutto il territorio piceno, non soltanto per contrastare il progetto dell’ospedale unico, ma anche per chiedere migliori infrastrutture e per la difesa dell’ambiente.

Andrea Cellini, presidente di “Attivamarche”  spiega che « Nel logo c’è la M che rappresenta tutto il territorio, dai sibillini fino al mare, comprendendo tutte le zone.  Pensiamo che oltre al discorso della salute, intesa come infrastrutture sanitarie, riteniamo che sia giusto attivarsi nella gestione di tutte le tematiche del territorio come rifiuti, ambiente e viabilità, seguendo le normative per evitare l’inquinamento» dice Cellini «  Proprio recentemente è stata scoperta la più grande discarica di elettrodomestici nelle Marche ad Agugliano. Pensiamo che bisogna tenere conto sia della situazione sanitaria ma anche dell’ambiente in cui viviamo».

L’attivista Masha Parisciani parla del piano socio sanitario regionale che « E’ ancora in discussione ma ancora non approvato. Ancora non sappiamo niente su quello che sarà il futuro degli ospedali esistenti: ci saranno nuovi plessi, ma non c’è una protezione di rete e non si spiega come si gestirà tutta la situazione» dice Parisciani, « Il nostro unico interesse è la tutela del Piceno e speriamo che per l’autunno il piano sia approvato. Nel Piceno manca personale, ci sono reparti che chiudono: la programmazione è indispensabile sul territorio e per il futuro degli ospedali» dice Parisciani « L’emergenza deve essere potenziata sopratutto per l’estate, ma se non arriva un input importante, tutto diventa ancora più difficile. Nel prossimo futuro, organizzeremo convegni su vari temi e ascolteremo i cittadini in modo da poter premere di più a livello istituzionale».

L’ex consigliere comunale Giacomo Manni, anche lui nel comitato ritiene soddisfacente « L’evoluzione di questo comitato, con un progetto che tutela anche l’ambiente, come la lotta contro il consorzio di Bonifica delle Marche, una piaga che investe molti cittadini e dove la Regione non risolve il problema» dice Manni « La Regione utilizza anche fondi privati per la realizzazione degli ospedali, che  da sempre si è rivelato un metodo fallimentare perché alcuni servizi pubblici non possono essere gestiti dai privati. Cercheremo anche di parlare delle bonifiche dei siti inquinati, mentre sulle infrastrutture, la parte sud delle Marche è stata devastata dal sisma» dice Manni, « La ripartenza del territorio parte da interventi fattivi realizzati in maniera coordinata, senza interventi spot. L’Area di crisi del Piceno ha portato pochi benefici e la Pedemontana è ancora un’incompiuta» ripete Manni « L’obiettivo è mettere una sana pressione verso la politica facendo rete con altre associazioni che spesso sono isolate». L’attivista Cinzia Ficcadenti evidenzia che « Bisogna avvicinarsi ai cittadini solo per l’interesse comune e cercare soluzioni».

Print Friendly, PDF & Email

Articolo Precedente

Fratelli d'Italia si prepara alle regionali del prossimo anno

Articolo Successivo

Fioravanti e i parlamentari del territorio ricevuti da Conte