Il coronavirus ed i lavoratori autonomi, Crocetti (Pres. Geometri): “I professionisti rappresentano una delle parti più esposte”

ASCOLI PICENO – La circostanza non è sicuramente favorevole. Il lockdown nazionale ha rallentato – se non paralizzato – tutto il mondo del lavoro. A farne le spese in maniera più significativa rischiano di essere soprattuto i lavoratori autonomi. Le prime riforme iniziano ad entrare in vigore, con le prime proroghe concesse sulle scadenze tributarie e non. Quest’oggi, nell’ottica di raccontare le criticità legate alla quotidianità, abbiamo ricevuto il comunicato firmato da Leo Crocetti, a tutela della categoria dei Geometri.

«ll forte rallentamento delle attività, determinato dall’emergenza sanitaria, rappresenta per gli iscritti alla Categoria un momento di grave crisi». È quanto sottolineato dal presidente del Collegio Geometri e Geometri laureati di Ascoli. «I professionisti rappresentano una delle parti più esposte dell’intero sistema economico e produttivo italiano – esplica – . La nostra Categoria sta attraversando un momento di grave crisi. Per questo e altri motivi fondamentali, le richieste contenute in una lettera inviata al premier Giuseppe Conte, dal Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati congiuntamente alla Rete Professioni Tecniche, elencano misure volte a sostenere l’inevitabile caduta dei redditi».

 

Sono domande avanzate con fermezza affinché, come ha sempre fatto, la Categoria possa nuovamente dare il suo contributo alla ripresa del Paese, continuando a svolgere anche una prerogativa fondamentale verso la pubblica amministrazione: la sussidiarietà orizzontale.

«Nel D.L. n. 18 – aggiunge – dello scorso 17.03.2020 purtroppo si evince che – come LIBERI PROFESSIONISTI – siamo stati come al solito dimenticati. Basti citare l’art. 27 che cita testualmente: Indennità professionisti e lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa.

 

Ai liberi professionisti titolari di partita IVA, attiva alla data del 23 febbraio 2020, e ai lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa attivi alla medesima data, iscritti alla Gestione separata di cui all’articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335, non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, è riconosciuta un’indennità per il mese di Marzo pari a 600 euro.

 

Per cui mi pongo sono queste domande:

a) Come fa un libero professionista ad esercitare la propria attività se per legge deve essere iscritto ad un albo professionale?

 

b) Ammesso e non concesso che rientrassimo in questo gruppo citato all’art. 27 (ma sicuramente no) mi sembra veramente avvilente che venga concessa una somma una tantum di €. 600 per professionisti che producono reddito e pagano esose tasse – pensate che solo la Cassa Geometri versa allo Stato quasi 130 milioni di euro all’anno! -; quando si spendono miliardi di euro per pagare il reddito di cittadinanza ogni mese a persone che non hanno mai lavorato e che forse non lavoreranno mai».

 

«Sono stato sempre ottimista – conclude Crocettie vorrei citare una frase del compianto A. D. della Fiat  Marchionne che citava: “a volte dovremmo vergognarci meno, molto meno di esser italiani!”,  cercando quindi di vedere le cose dal punto di vista positivo per risolvere tutte le problematiche, ma da qualche anno (praticamente dopo il sisma del 2016) mi sono reso conto che forse non abbiamo dei governanti all’altezza della situazione in quanto sono soltanto bravi a produrre burocrazia, mera burocrazia.

Noi tecnici liberi professionisti siamo chiamati e siamo giudicati bravi ed utili solo nelle emergenze; poi come al solito, quando l’Amministrazione statale riprende in mano la situazione, veniamo dimenticati e classificati come presunti disonesti ed evasori fiscali. Questa purtroppo è la situazione che emerge in questi giorni».

 

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