Il geologo Gazzani: "Caratterizzazione geosismica prima di ricostruire"

In Italia centrale la terra continua a tremare. Un’altra scossa significativa, di magnitudo ML 3.6, è avvenuta proprio oggi 12 febbraio alle 14.55, nella zona di Monte Cavallo in provincia di Macerata

CUPRA MARITTIMA – Il geologo Dino Gazzani è intervenuto a Cupra Marittima al convegno “Io non tremo” dell’Aigae, l’Associazione delle Guide Ambientali ed Escursionistiche, organizzato da AmoCupra in collaborazione con numerose associazioni.

“Ormai le faglie hanno spaccato interi sentieri. L’Italia ha una pericolosità sismica medio-alta per frequenza e intensità dei fenomeni. Non possiamo attenuare i movimenti tettonici che sono alla base dei terremoti, ma possiamo ed anzi dobbiamo ridurre il rischio sismico, la vulnerabilità degli edifici e, dove necessario, l’esposizione del tessuto antropico. Una corretta progettazione non può e non deve avvenire senza una caratterizzazione geosismica del terreno tramite lo studio degli effetti di sito”, ha ammonito il geologo.

Gli studi di microzonazione sismica sono indispensabili, in quanto le cause dei danni provocati da un terremoto dipendono dalla pericolosità sismica locale, determinata anche dalla diversa modalità di propagazione delle onde sismiche e dall’instabilità del suolo.

Gazzani ha ricordato che nel solo Appennino centrale risultano attivi ben 9 sistemi di faglie. Le più lunghe sono quelle di Pizzoli-L’Aquila (34 km) e di Preci-Cittareale (circa 27,5 km).

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